Lo stabilimento Novelli

di Chia.Fa.

C’è il via libera della banche per il prestito da 6 milioni di euro atteso dall’aprile scorso dal gruppo Novelli. La conferma ufficiale è arrivata direttamente dal ministero dello Sviluppo economico che, d’accordo col Consiglio d’amministrazione tecnico, aveva fissato proprio per la vigilia di Natale il termine ultimo per mettere in fila le delibere dei sei istituti di credito coinvolti dell’operazione con aperture di credito di diverso peso.

Via libera per il prestito alla Novelli E giovedì Ubi, Bnl, Mps, Bps, CariParma e Unicredit hanno consegnato tutta la documentazione con cui è stato di fatta approvata la manovra finanziaria necessaria, non solo ad assicurare livelli adeguati di liquidità al gruppo Novelli, con 500 dipendenti di cui 300 nei siti umbri di Spoleto, Terni e Amelia, ma anche a permettere al Gruppo di compiere investimenti sugli stabilimenti produttivi, il più atteso risulta quello per la Ovito di Spoleto dove si producono e confezionano uova. Nella nota del Mise si legge: «Le banche hanno approvato la manovra finanziaria, secondo i termini indicati dal Mise. Grazie a questo risultato il gruppo Novelli, azienda leader in Italia nel settore dell’agroalimentare proprietaria dei marchi Ovito (uova), Interpan, Pan Famiglia (pane) e Cantina Novelli (vino), potrà riprendere la normale operatività gestionale, unita al percorso di sviluppo già intrapreso con successo nel corso degli ultimi anni, che l’ha portato a riconquistare pienamente la sua posizione nel mercato».

Avanti con rilancio e investimenti Tirano quindi un sospiro di sollievo i lavoratori dell’azienda che non più tardi di lunedì scorso erano scesi in piazza, organizzando un presidio di fronte alla Prefettura di Terni nel tentativo, evidentemente riuscito, di alzare il livello di attenzione intorno all’atteso via libera della banche. Al loro fianco negli ultimi giorni si erano quindi schierati i parlamenti del M5s, a cominciare da Stefano Lucidi e Tiziana Ciprini, seguiti a ruota da altri deputati e senatori dell’Umbria. Gli stessi dipendenti una decina di giorni fa, con formale comunicazione del Cda tecnico, hanno appreso dell’impossibilità del Gruppo a onorare entro i termini il pagamento delle tredicesime, che è quindi slittato a gennaio. La situazione di forte incertezza era tornata nelle ultime settimane a riaccendere le tensioni tra Terni, Amelia e Spoleto, dove i lavoratori hanno anche proclamato alcune ore di sciopero. Ora l’approvazione della manovra dovrebbe aver spazzato via le nubi e spianato la strada al pieno rilancio del Gruppo che nonostante l’amministrazione straordinaria e la difficile crisi economica finanziaria è tornata a incamerare commesse e a lavorare a spron battuto.

La vendita Al tavolo del ministero resta comunque aperta la pratica della ridefinizione degli assetti societari e quindi dell’acquirente della Novelli, che si conta di individuare entro giugno, quando arriverà a scadenza il mandato del Cda tecnico. Sul punto già a metà novembre i dirigenti del Mise avrebbero lasciato intendere che nel caso in cui il percorso per la vendita non risultasse ultimato all’inizio dell’estate, ci sarebbero i margini per procedere a una proroga dell’incarico affidato tre anni fa a Musaio, Alberto Alfieri e Gianni Tarozzi. Intanto al lavoro si sono messi gli esperti della Vitale&Co, l’advisor finanziario con sede a Milano ma clienti in tutto il mondo, a cui è stata affidata la ricerca di un investitore. Un paio di abboccamenti ci sarebbero già stati e risultano al vaglio dell’advisor, ma altri dettagli per il momento non filtrano.

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