Quasi 23 milioni di euro che rappresentano una boccata d’ossigeno per oltre diecimila lavoratori umbri in cassa integrazione in deroga. Lunedì il ministero del Lavoro e quello dell’Economia hanno firmato il decreto interministeriale che assegna alle regioni le risorse relative al 2014 lungamente attese da tante famiglie in difficoltà. Quelle date all’Umbria permettono a palazzo Donini di coprire tutte le autorizzazioni richieste per il 2014: le domande che con queste risorse potranno essere autorizzate sono oltre 6.600 che riguardano più di 2 mila imprese e circa 10.200 lavoratori, dei quali 2.900 a zero ore.
Molto atteso Il riparto delle risorse a favore della Regione, parte di un più ampio provvedimento che ha stanziato 478 milioni di euro per la cassa in deroga, era fortemente atteso dai lavoratori interessati, dalle imprese e dalla parti sociali. «Nei prossimi giorni – assicura palazzo Donini – appena ricevuto le indicazioni da Inps, le domande autorizzate verranno trasmesse per via telematica all’Istituto ai fini del pagamento». La ‘filiera’ della cassa in deroga infatti funziona in questo modo: il ministero del Lavoro mette a disposizione le risorse, la Regione procede alle autorizzazioni sulla base delle risorse assegnate e l’Inps materialmente le eroga.
I numeri Nel corso del 2014 la cassa integrazione in deroga ha interessato in Umbria oltre 13 mila lavoratori di cui 4.300 che hanno almeno avuto una sospensione a zero ore. Le imprese interessate invece nel complesso sono 2.509, mentre la cifra complessivamente impegnata ammonta a circa 40 milioni di euro. «Il decreto firmato oggi – commenta l’ex segretario della Cgil Mario Bravi, oggi candidato nelle liste del Pd – è importante. Sottolineo, inoltre, l’esigenza di non smantellare gli ammortizzatori sociali di fronte ad una crisi che continua a picchiare duro».
Commenti Bravi spiega poi che «rimane aperto il drammatico problema della copertura per il futuro, visto il persistere della crisi. Nel 2016 mancherà completamente la Cig, occorre quindi che il governo metta in atto strumenti di tutela per le persone che rimangono senza reddito, che in Umbria sono circa 13 mila». Di «ottimo risultato» parla invece un altro candidato Pd come l’eugubino Andrea Smacchi: «Il nostro futuro – dice – si realizza attraverso il lavoro e per ripartire è anche necessario che nessuno però rimanga indietro. Ecco quindi l’importanza di strumenti come gli ammortizzatori sociali».