di Marta Rosati e Chiara Fabrizi
«Siamo impegnati affinché Ast sia un partner di lungo termine, ma la ristrutturazione del sito di Terni non è finita». Dopo quasi sedici mesi Ast torna al Mise per la verifica dell’accordo sul sito siderurgico di Terni sottoscritto il 3 dicembre del 2014 e al tavolo, oltre all’amministratore delegato uscente Lucia Morselli, a rappresentare ThyssenKrupp c’è il tedesco Peter Sauer che lega anche a doppio filo le sorti del futuro di Ast alle misure antidumping sull’acciaio cinese a cui lavora l’Europa: «Se non proteggeranno le produzioni – avrebbe affermato – ThyssenKrupp ha in serbo il piano B» che però non è stato dettagliato. Intanto a maggio si tornerà al Mise col nuovo ad Massimo Burelli per discutere le prospettive di medio e lungo termine.
Acciai speciali Terni: timeline
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Verifica dell’accordo al Mise All’incontro di martedì mattina hanno preso parte i rappresentanti del ministero, la presidente Catiuscia Marini, il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, l’assessore regionale Fabio Paparelli, le organizzazioni sindacali, le Rsu dell’acciaieria e naturalmente la direzione aziendale, ossia l’ad Morselli che il primo aprile passerà il testimone a Massimo Burelli come ufficializzato da ThyssenKrupp. Presenti anche il direttore del personale Francesco Auregli, il responsabile di stabilimento Massimo Calderini, il responsabile sicurezza Fernando Camponi e ancora Massimo Pennesi, Vito Pascali, Nicola Allocca e Mario Trionfetti.
Reazione In apertura di seduta, il focus sull’andamento del mercato dell’acciaio inossidabile, prossimo step gli investimenti. L’ad Morselli avrebbe fatto il punto sugli impegni in materia di sicurezza e ambiente presi nel dicembre 2014, mentre è stato evidenziata la conferma dell’investimento per il trasferimento della Linea 6 di Torino con l’acquisizione di un macchinario necessario, denominato ‘temper’ o ‘skinpass’ come indicato dalle Rsu. Giampietro Castano, responsabile dell’Unità per la gestione vertenze del Mise avrebbe valutato positivamente quanto dichiarato dal tedesco Sauer: «Fondamentale – ha commentato – la precisazione sulla continuità di Tk nei confronti di Ast, lodevole ha aggiunto l’idea di una gara internazionale per il riciclo delle scorie. La Morselli – ha aggiunto – è artefice della rinascita dell’azienda ma occorre fissare un nuovo incontro con il suo successore per tracciare le linee del futuro».
Sindacati in ordine sparso Ai sindacati non sfuggono gli aspetti da valutare, l’analisi è a 360 gradi anche rispetto agli impegni sottoscritti dalle istituzioni. In questo senso insistono sulla bretella Ast-San Carlo, per la quale la Regione ha messo a disposizione 150 mila euro per il progetto esecutivo, ma anche sull’asse ferroviario Orte-Civitavecchia, i 5 milioni della Regione per interventi ambientali, chiarimenti su Aspasiel e Titania. La reazione delle organizzazioni sindacali non è unitaria.
Fiom-Cigl Nella prima serata di martedì a commentare l’esito del summit è stata la Fiom-Cgil: «Come organizzazioni sindacali, preso atto degli aspetti positivi relativi al bilancio ed al risanamento sul gruppo effettuato, abbiamo ribadito la necessità di chiarire gli assetti societari e di confermare gli impegni assunti su Terni, accompagnando questo percorso con atti concreti, al fine di andare avanti su tutti i temi esposti, per lo sviluppo e il rilancio delle produzioni ternane. Come Fiom abbiamo anche ribadito la necessità di aprire una fase nuova sui temi trattati, attraverso un diverso sistema di relazioni sindacali, utile a discutere e risolvere le criticità a oggi presenti, a partire dall’organizzazione del lavoro e dei relativi inquadramenti e riconoscimenti professionali. Da parte di Tk sono stati riconfermati gli impegni, escludendo ad oggi ipotesi di vendita del sito di Terni. Riguardo ai mutamenti del mercato europeo e mondiale e alle sfide che dovranno caratterizzare Ast, in un passaggio, il management Tk ha tenuto a precisare che nel Gruppo Tk la riorganizzazione non è finita. Un’affermazione che, per quanto riguarda Ast, è in contraddizione con quanto esposto nell’introduzione, e cioè che i dati sugli investimenti, sui volumi e sulle prospettive di mercato, confermano le prospettive di consolidamento e di potenziamento del sito ternano e delle produzioni di acciai speciali. Su richiesta delle organizzazioni sindacali il management Tk presente al Mise, si è assunto l’impegno di programmare entro la fine del mese di maggio, con il nuovo amministratore delegato, un incontro sempre in sede ministeriale per ragionare delle prospettive future del sito ternano. Preso atto dello stato attuale degli impegni, come Fiom riteniamo di fondamentale importanza tale impegno da parte di Tk, al fine di discutere le azioni concrete per la realizzazione di quanto oggi esposto ed affermato, ivi compresi i chiarimenti richiesti che nella riunione odierna non hanno trovato risposta».
Fim-Cisl In una nota a margine dell’incontro, il coordinatore nazionale siderurgia Fim-Cisl Raffaele Apetino e il segretario generale Fim Cisl Terni Riccardo Marcelli: «Continua l’implementazione del piano di rilancio, ma servono relazioni stabili e più attenzione alle tematiche ambientali. Durante l’incontro – riferiscono – inoltre emersi, importanti dettagli, sui passi in avanti rispetto all’attuazione del piano di rilancio: 90 mln di euro investiti su circa 178 mln previsti, e 59 nuovi inserimenti di lavoratori nel periodo 2015-16, elemento quest’ultimo, per niente previsto e scontato. C’è necessità di un interlocutore stabile e un management certo sulle relazioni industriali».
Uilm-Uil Nel tardo pomeriggio a intervenire è la Uilm, da settimane attestatesi su posizione distinte da quelle delle altre sigle: «Il rappresentante di Tk Sauer, pur confermando la volontà di dare continuità all’impegno della multinazionale tedesca sul sito di Terni, ha affermato, smentendo le dichiarazioni fatte nel mese di dicembre dall’attuale AD, che la “ristrutturazione non è stata ancora completata”, anche in prospettiva dell’incertezza sulla normativa antidumping europea. Nell’incontro già previsto entro il prossimo mese di maggio con il nuovo amministratore delegato di AST sarà dunque necessario verificare: le reali prospettive di medio e lungo termine del sito siderurgico ternano, anche rispetto all’annunciato “piano B” eventualmente da attuare sulla base dell’evoluzione delle normative antidumping, ed i tempi di realizzazione del progetto per il recupero delle scorie di lavorazione».
Ugl «Prendiamo atto delle rassicurazioni dei vertici Ast, i quali, hanno confermato che non sono previste al momento modifiche agli attuali assetti societari. Ma la guardia resta alta, visto che il management Tedesco ha annunciato che la riorganizzazione non è finita». Lo ha dichiarato il segretario provinciale dell’Ugl metalmeccanici Daniele Francescangeli, al termine dell’incontro di al Mise. «Il management dello stabilimento ha fatto il punto della situazione rispetto agli impegni assunti con l’accordo del 3 dicembre 2014 – spiega – approfondendo in particolare le tematiche relative a politiche commerciali, volumi produttivi, investimenti, ambiente, occupazione. In particolare – prosegue – l’azienda ha ribadito la volontà di operare, nell’ambito di un corretto sistema di relazioni industriali, per consolidare e rilanciare le produzioni ternane rispetto alle opportunità di sviluppo degli acciai speciali, e guardando ai mutamenti del mercato europeo e mondiale, dai quali potrebbero derivare nuovi cambiamenti sui quali terremo alta l’attenzione a salvaguardia del giusto diritto di tutti i lavoratori. Per la Ugl rimane aperto il confronto sulle gare d’appalto che, se rispettate, porteranno una mutazione tecnologica ed impiantistica sicuramente “migliore” al passo con le nuove norme vigenti in ambito europeo . Infine, su richiesta delle organizzazioni sindacali, è stato programmato al Mise un nuovo incontro entro il mese di maggio, dopo il cambio dell’amministratore delegato, per approfondire le prospettive future del sito ternano».
Marini, Paparelli e Di Girolamo Intanto a parlare sono i rappresentanti istituzionali, in particolare la presidente Marini, il vice Paparelli e il sindaco Di Girolamo: «Nell’incontro di oggi abbiamo registrato una oggettiva continuità degli impegni di Tk rispetto all’attuazione dell’accordo sottoscritto nel dicembre 2014 per l’Ast di Terni. Abbiamo anche valutato positivamente – proseguono i tre – i risultati illustrati e fin qui raggiunti, ma soprattutto le affermazioni di Sauer che ha assicurato l’impegno a lungo termine rispetto alle prospettive e al futuro di Ast, così come c’è apprezzamento per la conferma degli investimenti, sia quelli legati alla efficienza tecnologica degli impianti, sia con riferimento alla realizzazione della nuova linea 6». E poi: «Guardiamo con attenzione – proseguono Marini, Paparelli e Di Girolamo – al tema della compatibilità ambientale della fabbrica e in particolare alle modalità e tempi di selezione delle proposte progettuali legate alla chiusura del ciclo produttivo concernente le scorie, auspicando che ciò avvenga in coerenza con la direttiva comunitaria sull’economia circolare ed in applicazione della normativa nazionale. Seguiremo con attenzione inoltre il tema della normativa europea antidumping – sottolineano – rispetto alle evidenze segnalate di aggiramento attraverso importazione di semilavorati ovvero attraverso Paesi terzi. Un tema questo di carattere sistemico, ma che sui prodotti laminati a freddo è essenziale per la tutela effettiva della concorrenza». Nella nota ufficiale diffusa nel primo pomeriggio dalla Regione viene anche confermato in questa sede il contenuto degli impegni assunti con l’accordo sia in ordine al supporto degli investimenti di natura energetico-ambientale che alla parte infrastrutturale di competenza: «Abbiamo ribadito la centralità della siderurgia per l’Umbria e per il Paese – riferiscono Marini, Paparelli e Di Girolamo – anche nel progetto di rilancio della manifattura nell’area ternano-narnese oggetto di confronto tra Regione e Mise nell’ottica dell’attivazione dell’area di crisi».
Senatore Rossi controcorrente Opposto il tiro del senatore Gianluca Rossi (Pd) che sull’esito della riunione si attesta su posizioni molto meno fiduciose: «Il destino industriale di Ast si riassume in alcune questioni: Tk manterrà un proprio ruolo nel settore della produzione di acciai speciali nel medio-lungo tempo? Quali saranno le scelte rispetto al sito di Terni, in termini di volumi di produzione, commercializzazione, investimenti, destino delle ex società controllate, livelli occupazionali? Cosa significa che la ristrutturazione non è ancora finita? Esiste, e se sì in che termini, la prospettiva di vendere Ast? Domande che richiedono risposte e non dichiarazioni di rito o impegni già assunti da Tk per Ast. Oggi purtroppo non sono arrivate, e non poteva accadere, vista la delegazione della multinazionale tedesca».
Pd «Il Pd di Terni valuta positivamente il primo appuntamento del percorso di monitoraggio e valutazione intrapreso al Mise, alla presenza del management aziendale, delle istituzioni locali e delle segreterie nazionali e territoriali dei sindacati, utile non solo alla verifica dello stato di attuazione dell’accordo del 3 dicembre 2014 ma anche e soprattutto alla pianificazione e messa in sicurezza del futuro di Tk-Ast. Ricordando la dura vertenza che soprattutto i lavoratori hanno contribuito a risolvere grazie ai sacrifici in termini di fuoriuscite, perdita di salario, oltre alla situazione ancora difficile nei reparti, a causa della riorganizzazione del lavoro, e nelle ditte terze, in questi mesi abbiamo colto segnali positivi che ora vanno però consolidati e concretizzati in termini di investimenti e rilancio. Per questo il Pd ritiene fondamentale ottenere quanto prima risposte definitive per Ast ed il suo indotto, continuando, inoltre, a valutare centrale il riconoscimento di area di crisi industriale complessa per Terni e Narni, dove i settori siderurgico e chimico vanno sostenuti con progetti innovativi su verticalizzazioni, infrastrutture e riconversione ambientale che rendano attrattivo il nostro territorio e rilancino finalmente l’economia e l’occupazione. Con il sostegno delle istituzioni, delle Organizzazioni Sindacali e di tutti i lavoratori, auspichiamo che al prossimo incontro al Mise previsto per la fine di maggio, si possa avviare una discussione più approfondita e concreta sulle prospettive produttive di Ast e più complessivamente in merito al rilancio del tessuto economico di Terni».
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