di Mar.Ros.
Sulle questioni Ast, Palazzo Spada cerca filo diretto con Palazzo Chigi. Questo in sintesi quanto emerge a margine del tavolo di confronto tra sindacati metalmeccanici e sindaco di Terni Stefano Bandecchi.
Acciai speciali Terni Il summit di lunedì mattina, da quanto si apprende, sarebbe servito a fare il punto sui temi della grande acciaieria di Terni, sulla scorta di vertici con l’azienda, paralleli a quelli istituzionali (in particolare quello di giovedì scorso in Regione). Il primo cittadino, volendo giocare al meglio la partita anche e soprattutto dal punto di vista politico, ha annunciato che scriverà direttamente al Governo. I metalmeccanici sono attesi dal ministro Urso il prossimo 14 novembre ma il leader di Alternativa popolare fa capire che è direttamente a Giorgia Meloni che vuole indirizzare una propria missiva per accendere un faro sulla fabbrica di proprietà Arvedi.
Stefano Bandecchi Al cavaliere, per mezzo di una videointervista rilasciata alla stampa prima di salire in sala consiliare (dopo un caffè con l’ex consigliere Regionale e poi comunale Lega – gruppo Misto Emanuele Fiorini), Bandecchi ha di fatto chiesto un piano B, che possa fare da paracadute nel caso in cui le cose tra Europa, Italia ed esigenze industriali, dovessero precipitare per difficoltà di decollo di quell’Accordo di programma ormai dato per certo, almeno dalla governatrice Tesei, al netto di qualche limatura.
Sindacati Non a caso, le organizzazioni dei lavoratori mantengono l’entusiasmo a freno e l’ottimismo pure: concretamente, per loro, sulla tabella di marcia, contano la programmazione industriale del gruppo cremonese e la realizzazione degli investimenti a strettissimo giro, prima che gli scenari economici e geopolitici mondiali possano avere effetti su un settore strategico come l’acciaio.
Ast, Bandecchi chiede ad Arvedi piano B e strizza l’occhio ai sindacati