di Fra.Tor.
«Uno specchio che riflette la vita delle persone. Senza giudizi o prese di posizione». È questo il messaggio che ha lanciato venerdì mattina Andrea Sbarretti durante la presentazione del suo nuovo docufilm ‘Io rifletto’, al Politeama fino al 9 ottobre. Accanto a lui, nella sala consiliare di palazzo Spada, il giornalista Massimo D’Antonio e l’assessore alla cultura Giorgio Armillei.
La storia«Mi sento un po’ responsabile della scoperta di questo genio», ha esordito Massimo D’Antonio, presentando Andrea Sbarretti. «Il nostro rapporto è nato nel 2007, quando in una trasmissione da me condotta a Teleterni, raccontavamo i cambiamenti della città sia a livello culturale che demografico». In quegli anni Sbarretti «ha messo in scena il suo primo film: ‘Il muro del passato’. Una pellicola recitata malissimo, devo dire, – sorride – ma con delle immagini estremamente chiare e marcate». Nell’ultimo lavoro di Andrea Sbarretti «il motore unico è l’amore», conclude D’Antonio. «Un amore solo accennato, raccontato con paura per una possibile fine. Un amore che nonostante tutto finisce, quasi sempre».
Senza copione È proprio vero che gli attori «del mio primo film recitavano malissimo», è intervenuto Andrea Sbarretti. «È proprio per questo motivo che nell’ultimo docufilm ho deciso di scegliere gli ‘attori’ dalla strada per farli raccontare. Senza un copione, senza una scaletta. Li ho fatti parlare di loro, dell’amore, degli amici e della famiglia. Tutto in maniera spontanea e senza filtri». Andrea li ha conosciuti per caso, in strada. Alcuni di loro lo hanno colpito e ha deciso di introdurli nel film fatto di sei episodi concatenati «perché i protagonisti non si conoscevano prima delle riprese, ma pur non sapendolo avevano già qualcosa in comune».
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I valori ‘Io rifletto’ «racconta solo quello che vede attraverso gli occhi dei suoi protagonisti senza dare giudizi. Anche se, durante le riprese, una mia idea di questi giovani ternani me la sono fatta. Ho visto molti valori che vanno dall’amore, al rispetto, all’amicizia e al bene della famiglia. Una grandissima ricerca del sentimento». Nonostante il momento di forte crisi «in questi ragazzi ho visto tanta speranza e una grandissima voglia di lottare. Non c’è rassegnazione, ma solo rammarico nei confronti di una politica che li prende poco sul serio».
Il cinema A proposito di politica, l’assessore alla cultura Armillei, ha sottolineato come, in questo docufilm, «la città diventi protagonista». Questo ha spinta l’amministrazione comunale a sostenere Sbarretti. «L’occasione cinematografica è ormai persa a Terni – conclude l’assessore – ma a livello di imprese culturali e creative direi che siamo a buon punto».