di Marta Rosati

Tra i due c’è complicità, questo è fuori dubbio, in loro il sindaco di Ferentillo Paolo Silveri vede competenza e potenziale e per tale ragione, dopo la scoperta della Cascata delle Marmore in un affresco del XVI secolo nell’abbazia di San Pietro in Valle, Luca Tomio e Sebastiano Torlini saranno ufficialmente incaricati dal Comune di Ferentillo di promuovere a livello turistico il territorio della Valnerina: «Presto formalizzerò l’incarico – ha detto il primo cittadino del paese delle Rocche – devo solo trovare la forma tecnica che meglio si adatta al caso specifico».

La cascata in un disegno di Leonardo

Cascata in un affresco a San Pietro in Valle Nell’attesa,  lo storico d’arte milanese non se ne sta certo con le mani in mano bensì prosegue la sua ricognizione dei borghi e delle bellezze naturalistiche lungo la Valnerina, «valle di Dante, Leonardo e San Francesco», per non parlare poi di San Valentino. «Fondamentale la fiducia accordataci dal sindaco, perché io e Torlini siamo solamente due tecnici in avanscoperta ma poi è la politica a doversi giocare la vera partita». L’entusiasmo di Silveri per la scoperta «che ha stupito anche me» rivela, rappresenta per l’azione di Tomio un valore aggiunto, un ulteriore attestato di stima oltre a quello ricevuto dalla Fondazione Carit e dalle altre istituzioni umbre, Regione compresa. Per lo studioso milanese, Ferentillo, ma la Valnerina ternana in generale, sarebbero rimasti nell’ombra, tra le altre cose, anche perché scontano l’appartenenza geopolitica alla provincia di Terni e quella diocesana al territorio di Spoleto-Norcia, con ricadute sulla comunicazione magari poco efficace: «Io credo sia più una questione di scelte politiche perpetrate – commenta il sindaco Silveri -, aver puntato esclusivamente sullo sviluppo industriale – spiega – ci ha impedito di guardare oltre, di vedere con occhi diversi la nostra realtà ma possiamo ancora farcela».

Luca Tomio e Sebastiano Torlini «Lo sguardo critico di uno studioso che non è condizionato dall’appartenenza a questa terra eppure se ne innamora la dice lunga sulle potenzialità della nostra Valnerina. È giunto il momento di far conoscere questo territorio al resto del mondo affinché possiamo diventare un polo attrattivo per lo straordinario patrimonio artistico, storico, culturale e come ha detto il prof Tomio anche gastronomico». A parlare in questi termini è il giovane archeologo Sebastiano Torlini che non sta più nella pelle e non vede l’ora di iniziare a lavorare seriamente, gomito a gomito, insieme al critico milanese: «Mai avuta prima una simile opportunità – rivela – ma ci scommetto davvero». E forse i due non se lo sono neppure detto, ma entrambi hanno pensato ad un ecomuseo lungo il fiume Nera, come quello di Leonardo Da Vinci lungo l’Adda, nel Nord Italia. Sotto sotto però forse Tomio l’ha capito perché a Umbria 24 dice: «In Valnerina vedo gente reattiva, dalla Cascata in poi non c’è il peso dell’industrializzazione che ha Terni, questo territorio merita un posticino a Bit Milano».

@martarosati28

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