È morto il maestro Nino Caruso, all’età di 89 anni, a Roma.
Da Perugia Il sindaco di Perugia Andrea Romizi esprime il cordoglio dell’Amministrazione per la sua scomparsa: «Il più importante esponente della ceramica contemporanea nonché accademico di merito e già direttore dell’accademia di Belle arti Vannucci. Artista di fama internazionale, Caruso era nato a Tripoli, ma aveva origini siciliane, essendo i suoi genitori di Comiso, in provincia di Ragusa. Le sue opere – continua la nota – sono presenti in tantissime città sia italiane (Chiesa Evangelica di Savona), che straniere (Parigi, Tokai in Giappone, Coimbra in Portogallo). Caruso è stato autore, tra le altre cose, dei più importanti manuali di ceramica. Il Comune di Perugia si stringe attorno alla famiglia dell’artista e all’accademia di Belle arti di Perugia.
Da Todi Una nota giunge alla redazione anche dal sindaco di Todi che «a nome della città, ricorda con sentimenti di affetto e di stima il maestro. Presenza eccellente – è scritto – da molti anni nel territorio tuderte, Nino Caruso era profondamente legato all’Umbria e a Todi in particolare, dove, fin dagli anni ’70, aveva scelto Canonica come luogo di vita e di arte. L’ultima testimonianza del profondo rapporto che lo legava alla città è stata la disponibilità a realizzare delle opere d’arte per la nuova piazza di Ponterio. Un progetto con il quale l’Amministrazione intendeva celebrare l’arte e la presenza a Todi del maestro Caruso. Con generosità, gentilezza e passione egli aveva accolto l’invito. Sindaco ed Amministrazione comunale esprimono cordoglio e vicinanza ai familiari».
Da Gubbio Anche il sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati si unisce all’unanime cordoglio espresso da più parti del mondo culturale per « Nino Caruso era uno dei più grandi ceramisti contemporanei – commenta il sindaco Stirati – di notevoli qualità artistiche e di raro spessore umano. Autore di importanti testi di riferimento, le sue opere sono presenti nelle gallerie di tutto il mondo e innumerevoli i riconoscimenti internazionali a lui tributati. Molto legato a Gubbio, ai linguaggi d’arte della ‘Biennale’, ha animato più di una edizione, dalla metà degli anni ’60 in poi. Ho avuto il privilegio di approfondire la sua conoscenza, anche durante il mio mandato in Provincia, in occasione delle attività espositive alla Rocca Paolina a Perugia, dove era stato chiamato successivamente anche a dirigere l’accademia di Belle arti ‘Pietro Vannucci’. Insieme, abbiamo partecipato a un meeting a Philadelphia, la ‘Conferenza internazionale della ceramica artistica’ e ho avuto modo di apprezzare non solo la profondità della sua formazione ma anche le qualità di semplicità e umiltà, direi di mitezza, proprie dei grandi. Dalle sue origini popolari, traeva una grande risorsa di confronto con gli altri e con le forme espressive più diverse, curioso com’era di conoscere e approfondire le varie latitudini dell’essere umano. E’ stato un punto di riferimento per intere generazioni: a lui, Maestro di arte e di vita, alle sue forme innovative nel modellare sapientemente l’argilla, alla ricerca e allo studio di tecniche insolite, si sono ispirate schiere di artisti contemporanei» .