Il direttore Francesco Scoppola

di D.B.

Da Perugia a Terni passando per Gubbio, Spoleto e Orvieto. Nel giorno di Ferragosto saranno undici i luoghi d’arte dell’Umbria che rimarranno aperti al pubblico per l’intera giornata di festa. A Perugia rimarrà aperta la Galleria nazionale dell’Umbria, il Museo archeologico nazionale (entrambi con orario 8.30-19.30), l’Ipogeo dei Volumni e la necropoli del Palazzone dalle 9 alle 19. A Gubbio porte aperte per il palazzo ducale dalle 8.30 alle 19.30 e il Teatro romano dalle 10 alle 19; a Spoleto invece il Museo del Ducato, la Rocca albornoziana e il Museo archeologico statale saranno visitabili dalle 8.30 alle 19.30. A Campello sarà poi aperto dalle 8.45 alle 19.45 il Tempietto sul Clitunno , mentre a Orvieto porte aperte per il Museo archeologico statale e per la necropoli di Crocifisso del Tufo. Sempre dalle 8.30 alle 19.30 poi a Terni sarà possibile godere delle bellezze del parco archeologico di Carsulae.

Il ministro: impegno importante «L’impegno per garantire le aperture straordinarie del 15 agosto è stato significativo e importante – afferma il ministro Massimo Bray – ci sarà il nostro massimo impegno affinché, anche nel mese in cui è maggiore la presenza di turisti italiani e stranieri, si possano valorizzare i musei e le aree archeologiche, promuovendone la più ampia e completa fruizione, anche in linea con il decreto ‘Valore Cultura’ varato dal governo». Proprio Bray lunedì ha reso noti i membri della commissione di esperti che dovranno riformare il ministero e pensare misure per il rilancio dei beni culturali. Un pool del quale fa parte anche il direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’Umbria Francesco Scoppola.

Riforma e rilancio Tutti esperti, sottolinea il ministero, senza compenso e che avranno il compito di «definire – è scritto in una nota – le metodologie più appropriate per armonizzare la tutela, la promozione della cultura e lo sviluppo del turismo, identificando le linee di modernizzazione del ministero e di tutti gli enti vigilati, con riguardo alle competenze, all’articolazione delle strutture centrali e periferiche e alla innovazione delle procedure». Fra i nomi scelti spicca tra gli altri quello del professor Tomaso Montanari, autore, oltre ai volumi sul Barocco, di pamphlet che hanno al centro l’idea di restituire al patrimonio culturale il suo valore civico spesso svilito in favore del loro potenziale turistico.

I membri Oltre a Scoppola e Montanari, che insegna all’Università Federico II di Napoli, faranno parte della commissione Paolo Baratta (presidente della Fondazione La Biennale di Venezia); Massimo Bergami (ordinario di Organizzazione aziendale all’Università di Bologna); Simonetta Bonomi (soprintendente per i beni archeologici della Calabria); Rita Borioni (esperta di politiche culturali); Lorenzo Casini (professore di Diritto amministrativo all’Università di Roma La Sapienza); Matteo Ceriana (archivista di Stato della Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Venezia e dei comuni della gronda lagunare); Cristina Collu (direttrice del Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto – Mart); Yves Gaudemet (professore all’Università di Parigi 2 – Panthè on Assas); Maurizio Giancaspro (direttore della Biblioteca del Monumento nazionale dei Girolamini); Maria Pia Guermandi (Istituto beni culturali Regione Emilia Romagna); Monica Grossi (soprintendente archivistico per la Sardegna); Renzo Iorio (presidente Federturismo di Confindustria); Angelo Lalli (professore di Diritto amministrativo all’Universitaà di Roma La Sapienza); Riccardo Luna (esperto di nuove tecnologie); Marino Ottavio Perassi (avvocato generale della Banca d’Italia); Antonia Pasqua Rechia (segretario generale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo)e Diana Toccafondi (Soprintendente della Soprintendenza archivistica della Toscana).

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