di Francesca Marruco
E’ indagato per omicidio volontario aggravato Federico Bigotti, il 21enne figlio di Anna Maria Cenciarini, la donna uccisa a coltellate nella sua abitazione di Varesina, alle porte di Città di Castello. Il giovane, convocato in procura della Repubblica di Perugia per un interrogatorio davanti al procuratore aggiunto Antonella Duchini e al pm Carmen D’Onofrio, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Secondo quanto confermato dall’avvocato Vincenzo Bochicchio, che lo difenDe insieme al collega Francesco Areni, il ragazzo è l’unico della famiglia ad aver ricevuto un avviso di garanzia per omicidio volontario aggravato.
IL FIGLIO INDAGATO ALL’USCITA DALLA PROCURA DI PERUGIA
Nessuna dichiarazione Il giovane Federico, accompagnato in procura dal padre, dallo zio e dal fratello, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione né quando è entrato, né quando è uscito. Entrando anzi, aveva risposto fischiettando quando i giornalisti gli hanno chiesto come si sarebbe dichiarato. All’uscita ha sorriso mentre insieme ai suoi avvocati si allontanava dalla procura.
L’AVVOCATO DI BIGOTTI: «E’ INDAGATO SOLO LUI»
La versione del figlio Il giovane, che era con la donna al momento del fatto di sangue, ha raccontato di aver sentito la madre urlare, di essere sceso in cucina e di averla vista mentre si accoltellava. A quel punto, sempre il suo racconto fatto nell’immediatezza ai carabinieri, avrebbe cercato di disarmarla senza successo e poi sarebbe scappato in camera per la paura. Una volta lì avrebbe chiamato il padre, il quale a sua volta ha avvertito l’altro figlio, e solo una volta arrivati loro due a casa hanno chiamato il 118. Ma per la donna non c’era già più niente da fare. La ricostruzione offerta dal ragazzo è stata sin dal primo momento poco credibile, e adesso, con l’avviso di garanzia diventa evidente ciò che gli inquirenti hanno immaginato sin dal primo istante.
L’INGRESSO IN PROCURA DI FEDERICO BIGOTTI
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