L'operazione è stata condotta dalla guardia di finanza (Foto archivio F.Troccoli)

di Ivano Porfiri e Francesca Marruco

Due cantieri ad Agello e Soccorso. Sarebbe partita da questo l’inchiesta della guardia di finanza di Perugia, coordinata dal sostituto procuratore Paolo Abbritti, sulla comunità montana Monti del Trasimeno. Le ipotesi di reato sarebbero peculato e truffa e riguarderebbero, a vario titolo,  tre dipendenti che secondo la ricostruzione accusatoria,  potrebbero aver utilizzato materiali e mezzi di trasporto dell’ente per fini diversi da quelli previsti.

Maxi sequestro di carte Le fiamme gialle si sono recate di prima mattina nella sede di via Alighieri, a Magione, e poi anche nel magazzino dove vengono tenuti i mezzi della comunità montana. Una gran mole di carte, come conferma a Umbria24 il commissario liquidatore Elio Cenzi: «Sono stato chiamato molto presto: alle 8.15 ero a disposizione: insieme a tutti i dipendenti abbiamo offerto ai finanzieri la massima collaborazione. Attendiamo gli esiti dell’indagine con la massima fiducia nelle forze dell’ordine e della magistratura».

Progetti speciali a Magione Secondo quanto è trapelato, la gdf avrebbe puntato l’attenzione su alcuni cantieri dei cosidetti «progetti speciali», quelli cioè non di stretta pertinenza dell’ente (che, è bene ricordarlo, è in via di liquidazione perché abolito da una legge regionale) ma che vengono svolti su commissione dei comuni. Due, in particolare, quelli per cui si ipotizzano l’uso illecito di mezzi e materiali, attivi nel periodo tra aprile e settembre 2012 nelle frazioni magionesi di Agello e Soccorso.

I documenti acquisiti I militari della gdf si sono presentati con la richiesta di acquisizione di documenti inerenti i due cantieri, ma hanno acquisito anche fatture, documenti di trasporto, fino ai libretti di marcia di alcune autovetture. La comunità montana ha un sistema di registrazione quotidiano degli spostamenti dei mezzi, su cui potrebbero svolgersi alcune indagini.

Indagine si allarga? Nella vicenda, su cui viene mantenuto il massimo riserbo, al momento non sarebbero implicati che alcuni dipendenti della comunità montana. Tuttavia, non è escluso che i cantieri siano il primo passo verso un’inchiesta più larga sulla gestione dell’ente, che sta per sciogliersi. Saranno solo i prossimi giorni a svelare la vera portata di un’inchiesta su cui gli uomini del comando provinciale di Perugia della gdf lavorano da diverso tempo.

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