di Marta Rosati
«Chi vuole davvero fare un grande gesto di solidarietà, contribuisca alla costruzione di strutture collettive antisismiche». Questo l’appello della presidente umbra Catiuscia Marini dalle zone della regione falcidiate da tre eventi sismici di forte intensità concentrati nell’arco di due mesi.
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Preci e Campi «I centri di aggregazione di recente costruzione e con tutte le accortezze antisismiche – ha detto la governatrice – si sono rivelati strategici in situazioni di straordinaria emergenza come questa». Allora ecco che almeno due sono gli esempi: la struttura Caritas di Preci, nei pressi della quale martedì è stata celebrata la messa di Ognissanti dal vescovo Renato Boccardo alla quale ha partecipato anche il premier Matteo Renzi con la moglie e quella della pro-loco di Campi di Norcia. Nell’una dormono e mangiano attualmente una sessantina di persone. Ai piedi di ogni letto c’è il nome di chi ci dorme; ci sono tanto gli anziani quanto i bambini, il più piccolo ha due mesi, due devono ancora nascere. Ci sarebbero infatti due donne in avanzato stato di gravidanza tra i residenti di Preci che non vogliono abbandonare la propria terra.
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Accoglienza Nella struttura di Campi invece, fortemente voluta dal presidente della pro-loco Roberto Sbriccoli, sono attualmente ospitate circa cinquanta persone, qui vengono distribuiti 200 pasti al giorno, metà a pranzo e metà a cena. Numeri che sarebbero in diminuzione dalla terza e violentissima scossa di domenica mattina: «Molti se ne stanno andando – racconta Sbriccoli a Umbria 24 – io sono rimasto perché sento su di me la responsabilità della struttura, ne ho garantito l’apertura e quindi ho prestato accoglienza a tutta la popolazione già a dieci minuti dal primo terremoto di agosto. La mia famiglia però dopo l’ultimo evento sismico l’ho mandata via, mi sento più sicuro».
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L’appello di Catiuscia Marini I due centri hanno dietro storie diverse ma strategicità comune mentre a Norcia pure il Coc è in tenda; del centro Caritas di Preci, il sindaco del paese Pietro Bellini racconta: «In passato il sorgere di certe strutture non di rado è stato accompagnato da polemiche perché talvolta si è ricorso a modelli prefabbricati non graditi dalla popolazione perché impattanti, ritenuti esteticamente non all’altezza». Per fortuna invece quegli ambienti sono a disposizione ed è la numero uno della Regione a ritenerli esemplari e a lanciare una sfida per il futuro: «Ci sono edifici strategici che devono stare fuori da zone sismiche come scuole, ospedali e strutture operative dei Comuni. Questi devono reggere a qualsiasi scossa, perché sappiamo benissimo le criticità di questi territori i tal senso quindi chi vuole fare solidarietà ci aiuti a costruire strutture collettive antismiche».
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Proloco di Campi A tal proposito è innegabile che Sbriccoli sia stato lungimirante, a Umbria 24 ha raccontato: «La nostra struttura è fatta con colonne in cemento armato legno leggero e riscaldamento autonomo, oltre a tutta una serie di caratteristiche che la contraddistinguono perché è stata concepita in classe 4, la più alta per edifici pubblici. È dotata di tre bagni, una cucina ristorante e un ampio salone ora allestito a dormitorio e refettorio». Come è nata l’idea di dare vita a un centro così? «Lintenzione – spiega Sbriccoli – era quella di dotare la pro-loco di un luogo di riferimento per eventi organizzati ma non nascondo chequando ci abbiamo messo le mani (nel vero senso della parola ndr) abbiamo pensato anche alla possibilità di fare accoglienza in caso di emergenze». Gli abitanti di ci hanno messo le mani davvero: «Ce la siamo pagata e costruita grazie alle competenze e le professionalità presenti in loco. Abbiamo acquistato 100 mila euro di materiali, grazie allo straordinario contributo della comunanza agraria di Campi, un lauto finanziamento è arrivato dai soci e un piccolo contributo è arrivato dal Comune di Norcia. Oggi siamo in prima linea per l’assistenza agli sfollati».
@martarosati28