di Fabio Toni
Insieme ad altri operai, stava potando gli alberi lungo l’argine del Nera, accanto alla passerella di via del Cassero. Egidio Pennacchi, 46 anni, si trovava a una decina di metri d’altezza, all’interno del ‘cestello’ appeso al braccio meccanico di una gru.
La caduta In un attimo, per cause in corso di accertamento, il mezzo si è ribaltato su un fianco e il cestello, con l’uomo dentro, è finito in acqua. Il fatto è avvenuto lunedì mattina, poco dopo le undici.
Le ricerche L’allarme è stato immediato – sul posto si sono portati i vigili del fuoco, i carabinieri, i vigili urbani e gli operatori del 118 – ma la situazione è apparsa subito estremamente grave. Le ricerche attivate immediatamente dal nucleo speleo alpino fluviale dei vigili del fuoco si sono dirette sul ‘cestello’ – a lungo si è temuto che l’uomo potesse trovarsi ancora lì dentro – e lungo il tratto urbano del fiume Nera. Al momento il 46enne risulta ancora disperso e al tramonto – dopo che per l’intero pomeriggio due gommoni dei vigili del fuoco hanno continuato a perlustrare il fiume fino alla diga di Recentino – le ricerche sono state interrotte. Riprenderanno martedì, all’alba.
L’operaio Egidio Pennacchi, 46 anni, viveva a Ferentillo. Era sposato e padre di quattro figli. In paese, ma anche a Terni, era molto conosciuto. Sia per le esperienze nel mondo sindacale (ex segretario locale della UilTucs, poi passato alla Cgil) che per le sue attività professionali. Per diversi tempo ha lavorato nel settore alimentare, prima come dipendente poi come titolare di un negozio – una macelleria – a Ferentillo. La fortuna anche in quel caso non lo aveva aiutato: l’esperienza di commerciante si era conclusa con un grave furto che aveva messo in ginocchio l’attività. Da qui la decisione di cambiare mestiere e diventare operaio per un’azienda specializzata in lavori di consolidamento e bonifica. I colleghi – particolarmente scossi dall’accaduto – lo definiscono un «operaio estremamente capace e esperto, generoso e sempre disponibile con tutti».
Il lavoro La ditta di Egidio Pennacchi aveva ricevuto il lavoro direttamente dalla Provincia di Terni a cui spetta la manutenzione del verde lungo-fiume. La piattaforma utilizzata per le potature era stata invece presa in affitto a Viterbo da un’altra società ternana, a cui la prima si era rivolta per avere a disposizione il mezzo e il personale in grado di utilizzarlo.
L’indagine è stata affidata al sostituto procuratore Elisabetta Massini che ha effettuato un sopralluogo nell’area privata teatro dell’incidente. Sul posto è intervenuto l’ingegner Maurizio Tarchi, il consulente a cui la procura intende affidarsi per chiarire le cause e l’esatta dinamica dell’accaduto. Scontato anche il sequestro dell’area e del mezzo che nel frattempo è stato messo in sicurezza dagli uomini del 115.