di F.T.

È trascorso senza novità anche il secondo giorno di ricerche: le acque del Nera non hanno ancora restituito il corpo di Egidio Pennacchi, l’operaio 46enne di Ferentillo – padre di quattro figli – che lunedì mattina è finito nel fiume mentre stava potando alcuni alberi. Una caduta causata dal ribaltamento della gru sulla quale stava lavorando. Sulla vicenda la procura ha già aperto un fascicolo.

Ricerche Il tratto di fiume che va dalla passerella di via del Cassero alla diga di Recentino è stato perlustrato in lungo e largo dai vigili del fuoco del comando di Terni, impegnati con due gommoni e una moto d’acqua. Le ricerche sono andate avanti ininterrottamente per tutta la giornata di martedì, fino al tramonto, e riprenderanno mercoledì mattina alle 7. Insieme agli uomini del 115, c’erano anche quattro squadre del soccorso alpino e speleologico dell’Umbria che hanno ispezionato le sponde del fiume dal luogo dell’incidente fino alla diga, mentre un’altra squadra ha percorso più volte il fiume su un gommone da rafting, sondando in maniera sistematica il greto del Nera.

Indagine Intanto, dopo il sequestro dell’area e della piattaforma, gli inquirenti sono al lavoro per individuare l’esatta causa dell’incidente. Diverse le ipotesi aperte e una di queste è legata ai movimenti del braccio meccanico della gru. Sul posto, i tecnici avrebbero riscontrato un’estensione eccessiva rispetto ai parametri normali. Tanto che seguiranno ulteriori analisi sul funzionamento dei sensori e dei meccanismi di sicurezza presenti sul mezzo.

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