di Francesca Marruco
Gli inquirenti di Fermo contestano anche l’aggravante della premeditazione a Roberto Paglia, il 49enne di foligno, arrestato per aver sparato alla mogli Adela Mihaela Balaie. Il particolare emerge dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Fermo Marcello Cozzolino che ha convalidato l’arresto dell’uomo, attualmente detenuto nel carcere di Fermo.
Punti oscuri Ancora non sono del tutto chiare le circostanze in cui si è verificata l’aggressione della donna. Per ora di certo ci sono le tante testimonianze dei tanti presenti che qualcosa hanno visto e sentito, ma a spiegare senza alcun dubbio cosa sia accaduto sarà la donna nel momento in cui sarà in grado di parlare. Per adesso è ancora intubata ricoverata all’ospedale Torrette di Ancona, dove venerdì verrà sottoposta ad un’operazione di ricostruzione della mandibola. Fortunatamente le sue condizioni migliorano e la donna non è in pericolo di vita. Due giorni fa ha anche visto il figlio, di cui aveva chiesto notizie non appena ripresa conoscenza. A gesti aveva chiesto notizie anche del marito.
La testimonianza Quel marito che, secondo la testimonianza di un presente al momento dell’aggressione nel camping, «inseguiva Adela con in mano un oggetto non chiaramente identificato», lo stesso uomo dopo qualche secondo sente «almeno tre spari» e «vede la Balaie accasciarsi a terra e il Pagli aallontanarsi nella medesima direzione da cui era giunto fino a quando era stato bloccato».
Spari in rapida successione Un altro testimone racconta di aver visto «una donna inseguita da un uomo e subito dopo aver udito almeno 4 colpi di pistola in rapida successione tra loro. A pochi metri – si legge nell’ordinanza – aveva visto per terra il corpo di una donna sul selciato e un uomo che si allontanava in direzione del mare, che dopo una decina di metri era stato fermato da un altro soggetto di sesso maschile, con il quale aveva avuto una colluttazione, nel corso della quale l’uomo intervenuto aveva in mano un oggetto simile ad una pistola, che aveva scagliato per terra calpestandola con vigore, gridando “ma che cosa hai fatto, cosa hai fatto”».
L’amico che lo ha disarmato L’uomo «legato da amicizia trentennale con Paglia», quello che lo ha disarmato, ha invece racontato ai carabinieri e alla polizia intervenuti sul posto di «essersi trovato nella propria roulotte nella piazzola 62 del campeggio e di essere stato avvisato da una bambina di 8-9 anni che Adela aveva bisogno di lui. Alcuni minuti dopo si sarebbe avviato verso la roulotte della Balaie, dalla quale aveva visto uscire velocemente il Paglia, e, poco prima di raggiungerlo, aveva sentito almeno due colpi d’arma da fuoco, e dopo aver percorso pochi metri aveva visto il signor Pagli appoggiato ad un veicolo parcheggiato, mentre maneggiava una pistola, e quindi seppure con difficoltà, aveva disarmato Paglia», per cui il gip parla di spiccata pericolosità sociale.
La pistola E’ lo stesso uomo, un folignate in vacanza con la moglie nello stesso camping, a dire che « era stato lo stesso Pagli a ad avergli riferito di essere stato destinatario di un’ordinanza con cui gli era stato vietato di avvicinarsi alla Balaie e che essi non potevano vivere nella stessa abitazione. Inoltre nel mese di luglio aveva saputo che il Paglia aveva aggredito la Balaie e quindi si era allontanato da lui». Al momento la pistola con cui Adela è stata colpita non è ancora stata trovata. Nella Punto con cui Paglia è arrivato al camping gli inquirenti hanno sequestrato «21 proiettili caibro 9 corto GFL 380 auto, verosimilmente dello stesso tipo di quelli usati per attingere la signora Balaie» e un altro caricatore è stato trovato nell’immediatezza dell’arresto. Ma chi ha preso la pistola? E come mai non salta ancora fuori?