di Daniele Bovi
Sebbene il bilancio degli ultimi anni per quanto riguarda il numero di feriti a causa dei botti sia rassicurante anche grazie al lavoro di informazione e prevenzione, è bene non abbassare la guardia. E così, come ogni anno, mercoledì mattina nell’atrio dell’ospedale Santa Maria della misericordia di Perugia la questura di Perugia insieme all’Azienda ospedaliera hanno voluto lanciare questo messaggio ai cittadini in vista della notte di San Silvestro: «Il livello di guardia – è stato detto – non va abbassato». «I risultati positivi che abbiamo ottenuto fino a ora – ha spiegato Maria Letizia Tomaselli, primo dirigente della Questura di Perugia – sono arrivati anche grazie a una maggiore e migliore informazione». E allora ecco le raccomandazioni per passare una notte serena in una città, Perugia, che a differenza di Terni ha deciso di non vietare i fuochi di fine anno.
I consigli In primis la Questura raccomanda di acquistare i fuochi solo da chi ha una licenza del prefetto (quindi niente bancarelle, camioncini o altre rivendite improvvisate), di verificare che abbiano un’etichetta (con marchio CE) e che siano muniti di istruzioni. Quelli più pericolosi (ci si può regolare con una scala di pericolosità che parte da F1) sono razzi e petardi e questi, come gli altri fuochi, non sono vendibili ai minori di 14 anni. Oltre al rispetto delle leggi va soprattutto usato il comune buonsenso. E quindi non bisogna far maneggiare nulla ai bambini, non indirizzare fuochi o petardi verso altre abitazioni, non usarli in casa, non tenerli mai in tasca (potrebbero accendersi con lo sfregamento), non avvicinarsi a essi con fiamme vive, non vestirsi con indumenti fatti con fibre sintetiche (si infiammano con estrema facilità e velocità) e non raccogliere quelli inesplosi o avvicinarsi subito a quelli che non sono esplosi.
A TERNI FUOCHI E PETARDI VIETATI
Prevenzione e niente miracoli «La prevenzione – ha ricordato il professor Aurelio Caraffa, direttore della struttura di Ortopedia – è molto importante e l’allerta è sempre alta. Negli ultimi anni i bilanci non sono stati gravi ma dobbiamo ricordare alle persone che le lesioni a causa di questi fuochi possono essere devastanti e possono lasciare danni permanenti, il che è ancora più grave quando si parla di bambini. Noi comunque saremo presenti in forze e siamo pronti». In caso di ferite gravi poi Caraffa ha anche voluto sottolineare che «la chirurgia riparativa e soprattutto ricostruttiva oggi non può fare miracoli: questi non sono cosa che riguarda noi esseri umani ed esistono limiti, legati al tipo di danno subito, che non possono essere superati».
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Due nuovi strumenti La conferenza stampa è stata anche l’occasione per consegnare, nelle mani del responsabile del 118 e del pronto soccorso, il dottor Mario Capruzzi, i due video-laringoscopi donati dal Comitato Bagnetti. I due strumenti, assai utili, saranno sulle autoambulanze e serviranno a intubare i pazienti in condizioni e scenari difficili come sono quelli delle emergenze. Altri tre (oggi in dotazione ad altre autoambulanze e all’Utir, l’Unità di terapia intensiva respiratoria), sono già in funzione e tutti e cinque sono stati donati dal Comitato per un costo complessivo di 80 mila euro.
Twitter @DanieleBovi