di Fra. Mar.
Il Tar ha deciso. Le udienze delle ormai soppresse sezioni distaccate del tribunale di Perugia resteranno a Balanzano. A tempo determinato però. Ed è questo il passaggio che fa gioire – in parte – gli avvocati, anche se tecnicamente il tribunale amministrativo regionale ha rigettato il loro ricorso. Gli avvocati chiedevano di riaprire temporaneamente le sedi soppresse perché, secondo loro, il locale individuato dal Comune di Perugia a Balanzano non è idoneo a contenerli, senza contare che non è decoroso.
Idoneo Ma il presidente estensore dell’ordinanza Cesare Lamberti, scrive che «l’immobile è in possesso di tutte le certificazioni richieste per l’attività esercitata al proprio interno e che le eventuali carenze, sul piano della sicurezza in caso di esodo forzato (sensibile variazione di larghezza tra la rampa che scende dal piano primo e le due successive e presenza di una sola via di esodo al piano primo) possono essere rilevate dai competenti organi (Comune-Vigili del fuoco) ed ovviate tramite le opere opportune da realizzare con la maggior possibile tempestività».
L’affollamento risolvibile Quanto al problema sollevato dagli avvocati perugini sul troppo affollamento dei locali che li costringe ad attendere il loro turno in macchina, il Tar scrive: «che l’indice di affollamento può essere contenuto per il tramite di idonee prescrizioni programmatorie dirette a contenere l’afflusso del pubblico nei locali, così come il rischio da stress, ove sussistente, può essere ovviato con la disponibilità del personale di cancelleria civile, come evidenziato nel corso della riunione del 26 novembre 2013 della Commissione di manutenzione».
L’accelerata Nessun ritorno dunque a Todi, Assisi e Foligno. Sarebbe inutile, visto che Balanzano è una soluzione temporanea che il Comune di Perugia si è impegnato a modificare. Ed è qui la vittoria – ancorché parziale – degli avvocati: il Tar infatti, con la sua ordinanza, accelera di fatto, sul trasferimento da Balanzano al centro storico della macchina della giustizia. Scrivono infatti i giudici «Che il Comune ha previsto un apposito stanziamento per l’ “adeguamento funzionale dell’edificio “ex Poste” ed ha manifestato un concreto impegno per contrarre l’allocazione della sede fuori dal centro cittadino e per attestarsi nei tempi indicati nel documento “cronoprogramma delle attività (ipotesi di v. Bartolo)”». Entro il 29 maggio 2014, i fascicoli dovrebbero essere tornati in centro storico e l’udienza davanti al Tar è stata fissata al 25 giugno.