Avrebbe alterato ripetutamente l’acqua di una collega. Per questo motivo un’operatrice dell’hospice di Perugia risulta iscritta nel registro degli indagati dalla Procura del capoluogo. Ad anticipare la notizia è stata la Tgr dell’Umbria. Escluso in questa fase che la dipendente della Usl 1 abbia alterato anche l’acqua destinata ai pazienti dell’hospice di Perugia. L’azienda sanitaria in attesa delle indagini ha allontanato l’indagata dalla struttura.
In base a quanto ricostruito da Umbria24, la presunta vittima, che sarebbe un’altra dipendente della Usl 1, nel corso degli ultimi mesi avrebbe accusato diversi episodi di malessere generale seppur non grave. La donna contestualmente aveva notato che l’acqua che beveva sul luogo di lavoro e che portava da casa aveva un sapore amarognolo. Da qui una serie di accertamenti compiuti sia con analisi del sangue che con campionamenti dell’acqua amara e da quest’ultimo sarebbe emersa la contaminazione.
Inevitabilmente è scattata la denuncia alle autorità, che si sono quindi mosse con gli uomini del Nas. Loro avrebbero piazzato una serie di telecamere all’interno della struttura, riuscendo a raccogliere elementi a carico della dipendente della Usl 1. Gli investigatori sarebbero in attesa dell’esito delle analisi disposte sull’acqua, per accertare l’alterazione e capire eventualmente quale sostanza sia stata versata nella bottiglia della presunta vittima. Tutte da chiarire le motivazioni all’origine del gesto di cui è accusata l’operatrice dell’hospice.