di Francesca Marruco e Maurizio Troccoli

Chissà se in quel limbo chiamato coma Ilarietta può aver avuto coscienza della tragedia di cui è stata vittima lei e il suo angioletto. Chissà se ha avuto il tempo di farlo anche quando 38 giorni fa, il suo ex compagno Riccardo Bazzurri le ha sparato un colpo di pistola in testa condannandola ad un’agonia infinita attaccata alle macchine che hanno cercato di riportarla alla vita. Chissà. Adesso però Ilarietta non c’è più, dopo dei quasi impercettibili miglioramenti dopo l’operazione a cui era stata sottoposta, il suo cuore ha smesso di battere.  È invece il cuoricino del bambino, che adesso resta orfano, a continuare caparbiamente a battere ed è in lui l’unica speranza di quanti amavano quei due genitori. Il piccolo non è più in coma ed è stato estubato, e i suoi piccoli grandi miglioramenti lasciano ben sperare.

La fine Per 38 lunghissimi giorni ha lottato come una leonessa per poter tornare indietro dal suo angioletto che ancora lotta in una stanza d’ospedale del Meyer di Firenze. Ma alla fine ha vinto la morte.  Il decesso della giovane mamma è avvenuto il 14 Agosto alle 9.30 , presso il reparto di Rianimazione. Al momento della morte era in servizio il dottore Antonio Galzerano che, assieme ad altri medici, si era preso cura della giovane fin dall’inizio del ricovero, descrivendo – da subito – una situazione cerebrale «gravemente compromessa».

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Gli ultimi segnali «Da un giorno i parametri vitali erano scesi in maniera preoccupante – aggiunge Galzerano –, la pressione arteriosa era molto bassa e le probabilità che ce la facesse a superare la crisi erano davvero poche». Nella sala d’aspetto del reparto di rianimazione del S. Maria della Misericordia, al momento del decesso, c’erano il padre della ragazza e il fratello. E’ stato lo stesso Galzerano a chiamare telefonicamente la madre, preannunciandole di un aggravamento delle condizioni di Ilaria.

Il bambino Quei poveri genitori, insieme a quelli dell’omicida suicida Riccardo Bazzurri continuano a vegliare sul nipotino, ricoverato al Meyer di Firenze in cui da qualche giorno è stato trasferito in pediatria dalla rianimazione perché estubato e non più in coma.I dottori che lo seguono non sono stati ancora in grado di quantificare i danni che il piccolo potrebbe aver riportato in seguito al ferimento alla testa. Secondo quanto appreso, sarebbe certo che il piccolo sente, ma non c’è altrettanta certezza sulla vista. La situazione resta comunque molto grave. La custodia del bambino, secondo quanto disposto dal tribunale dei minorenni di Perugia, in questa fase è stata affidata ad un medico dei servizi sociali di Perugia, anche se i nonni premono per averlo. Intanto, tutti e quattro, sia i genitori di lei che di lui, si danno il cambio al capezzale del nipote per accompagnarlo nel ritorno alla vita.

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Marini Immediate le reazioni vicinanza e cordoglio da parte delle istituzioni provinciali e regionali. «Profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia di Ilaria Abbate» sono stati espressi dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini che ha parlato di «drammatica vicenda che ancora di più ci impone di mettere in atto azioni di prevenzione e di aiuto per le donne ed i minori vittime di violenza. Violenza che sempre più spesso si manifesta soprattutto in un contesto familiare».

Il sindaco di Perugia«Dunque Ilaria non è riuscita a sopravvivere alla tragedia che l’ha colpita. La notizia della sua morte ci arriva oggi dopo tante settimane in cui avevamo tutti trepidato per la sua sorte – scrive Romizi in una nota -, cullando la speranza che questa giovane donna potesse riprendersi. Una notizia che ci riporta con crudezza al dolore di quei giorni, a quel gesto folle, che ha distrutto vite e seminato sgomento. E tornano alla mente le parole scosse del Cardinale Bassetti, che voglio ripetere : ‘ormai da tempo stiamo respirando troppi veleni, che, come un potente insetticida ci stanno distruggendo la vita’. Siamo allora chiamati a riflettere su come recuperare valori, senso della vita, serenità. Solo così il sacrificio di Ilaria potrebbe almeno non essere stato vano. Le istituzioni hanno il dovere di continuare e rafforzare le politiche anti violenza e di tutela delle donne. I delitti contro di loro non sono compatibili con la nostra civiltà. Tutti dobbiamo stare vicini alle famiglie vittime di questo dramma: Perugia deve dare un segno tangibile della sua umanità».

Guasticchi «Ho appreso con sgomento la notizia della morte di Ilaria Abbate – dice il presidente della provincia Marco Vinicio Guasticchi -, sono vicino al dolore della famiglia e dei tanti amici di questa giovane mamma crudelmente strappata alla vita. Su tutto, oltre al dolore, resta l’amarezza di non essere riusciti a fermare la mano di quell’uomo che, non accettando la fine del rapporto con Ilaria, da tempo la  minacciava e che non ha esitato a premere il grilletto neanche davanti al proprio figlio».

I funerali I funerali di Ilaria  si celebreranno domenica mattina 17 agosto, alle ore 10 nella chiesa parrocchiale di Pontefelcino.