Il sindaco Wladimiro Boccali (Foto F.Troccoli)

di Ivano Porfiri

Un presidio fisso in centro e il reparto mobile da Roma, oltre a ordinanze mirate nei confronti di aiuta i delinquenti in qualsiasi modo. E’ questa la prima risposta del comitato per l’ordine e la sicurezza di Perugia all’episodio di violenza e devastazione avvenuto in centro martedì sera. Intanto Boccali scrive al ministro per chiedere più impegno.

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Le decisioni Il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto, Enrico Laudanna, si è riunito mercoledì pomeriggio. Il richiamo di sindaco e prefetto ad incrementare misure concrete, forti ed adeguate ha trovato la piena condivisione di tutti gli altri interlocutori. Ribadito l’impegno a contrastare il crimine, sotto l’egida del questore. Il prefetto ha annunciato che d’intesa col ministero dell’Interno, è stata pianificata l’utilizzazione di forze «ad alto impatto» a supporto delle misure in atto ovvero reparti in supporto di quelli perugini.

Celere e presidio Il questore ha, inoltre, assicurato il varo di un piano straordinario di intervento, con l’ausilio del Reparto Mobile di Roma, nonché il rafforzamento delle iniziative anche attraverso presidi fissi. È stata poi sottolineata l’esigenza di implementare il sistema di videosorveglianza già operativo. Il sindaco ha infine sottolineato l’esistenza di unità di intenti e di impegno condiviso da parte di tutti a sostegno dell’attività delle forze dell’ordine, incluse le polizie locali, assicurando il proprio consueto contributo anche in direzione di azioni più rigorose, che consentano ai cittadini di recuperare la percezione di sicurezza.

Le prime parole «La scorsa notte – aveva detto Boccali in mattinata- nel centro storico di Perugia è accaduto l’intollerabile, perché è intollerabile che le bande che avvelenano con la droga la città pensino di regolare i loro conti a coltellate e perfino con colpi d’arma da fuoco seminando il panico, costringendo la gente a barricarsi in casa, distruggendo tutto quello che si incontra per la strada. Dobbiamo registrare, nonostante gli sforzi di polizia, carabinieri, guardia di finanza, una escalation della violenza e soprattutto dell’ arroganza e del senso di impunità dei criminali. Quella di ieri notte è stata una dichiarazione di guerra alla città e la città deve essere difesa.  Evidentemente quanto è stato fatto fino ad ora non basta. E’ ora che Perugia sia bonificata con una azione decisiva che spazzi via questa feccia».

Prime risposte Il giorno dopo le scene di guerriglia che hanno devastato il centro di Perugia, il sindaco spiega i primi provvedimenti, che verranno ratificati nel corso della riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza. «Quanto avvenuto ieri – ha detto – è di una gravità assoluta: è impossibile che si consenta a una decina di persone di tenere sotto scacco una città. Ci sarà un presidio fisso delle forze dell’ordine e il Comune da parte sua emanerà provvedimenti mirati verso chi favorisce e vuole lucrare sulla criminalità. Azioni di reazione che si inquadrano in quanto stiamo già facendo contro la prostituzione e gli affitti in nero».  Una «linea dura» non con ordinanze generalizzate, ma concentrate contro chi sgarra.

In arrivo il reparto mobile di Roma

Quella condizione di Maroni Il sindaco però non si nasconde: «Noi continueremo a fare il nostro ma la garanzia della sicurezza spetta alle forze dell’ordine in primis. Fanno già tanto ma non basta. Col questore, il prefetto e il comandante dei carabinieri sono in costante contatto e a loro ho ribadito quanto chiediamo da mesi». Il sindaco ha riferito che una condizione posta dall’allora ministro Maroni per la firma del Patto per la sicurezza era che «non dovevamo chiedere più uomini, altrimenti non firmavano».

Telefonata e lettera al ministro Boccali ha annunciato di aver chiesto ora un incontro urgente al nuovo ministro dell’Interno, Rosanna Cancellieri. Nel corso di una conferenza stampa, il primo cittadino ha spiegato di aver chiamato stamane il gabinetto del ministro. Il sindaco ha spiegato che affiderà al presidente dell’Anci Del Rio una lettera da consegnare personalmente al ministro Cancellieri nel corso di un incontro in calendario giovedì. «Chiediamo che cambi l’atteggiamento delle forze dell’ordine perché venga garantita una maggiore sicurezza a Perugia. Il Comune non si tira indietro, faremo la nostra parte e prenderemo decisioni condivise nell’ambito del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, come presidi fissi nelle zone più delicate».

In contropiede Boccali ha sottolineato come «il fatto di ieri ci prende in ‘contropiede’: da mesi mettiamo in atto iniziative per recuperare il centro storico che rischiano di essere vanificate da questi provvedimenti. Non possiamo piu’ consentirlo: gli stranieri che delinquono devono essere spazzati via. Io provengo da una cultura dell’accoglienza e questa resta – ha aggiunto – ma l’accoglienza è verso le persone che vivono in modo onesto».

Le dimissioni Alle tante critiche piovute da internet, Boccali risponde di non essere andato in centro la sera degli scontri «per non alimentare altre tensioni». E a chi chiede dimissioni, Boccali replica: «Non credo che risolvano il problema, piuttosto dobbiamo fare fronte comune, maggiornaza e opposizione, nel nome della responsabilità».

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3 replies on “Perugia, la celere da Roma e presidio fisso in centro. Boccali: «Fare di più per spazzare via questa feccia»”

  1. Ma il sindaco lo sa che sotto l’universita’ di Perugia ci sono due corsi di laurea quali Scienze per l’investigazione e la sicurezza e Ricerca sociale per la sicurezza interna e esterna?! Potrebbe anche dare la possibilita’ a qualche laureato di lavorare in questo momento!

  2. E’ incredibile notare l’incapacità delle istituzioni e delle forze dell’ordine (quale ordine?…) di smantellare queste orde di deliquenti e ripulire questa città. Sono bravi solo ad accogliere più marmaglia possibile e al limite arrestare i clown.

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