di Fra. Mar.
Luigi Chiatti, il mostro di Foligno, è ancora «socialmente pericoloso». E’ quanto ha stabilto il tribunale di sorveglianza di Firenze chiamato a verificare l’applicazione della misura di sicurezza disposta contestualemnte alla sentenza di condanna 22 anni fa. Per questo, Chiatti, finito di scontare la sua pena a 30 anni di reclusione, – entro il 2015 uscirà dal carcere – dovrà scontare ulteriori tre anni in una casa di cura e custodia.
Opposizione dei legali O almeno, questo è quello che succederà se anche il collegio di quattro giudici che dovrà valutare l’opposizione alla misura presentata dai legali di Luigi Chiatti, confermerà la stessa tesi del giudice Antonietta Fiorillo, che nel novembre scorso ha stilato una relazione in cui sostiene che in Luigi Chiatti è assente qualsiasi revisione critica e consapevolezza rispetto ai fatti commessi. Si perché, avuta la relazione, i legali del Mostro di Foligno, hanno fatto opposizione auspicando che magari, a decidere sulla pericolosità sociale di Chiatti sia un perito terzo, con tutte le necessari qualifiche del caso in campo psichiatrico. L’udienza è fissata per il 17 febbraio prossimo e quindi il verdetto arriverà molto presto.
I sogni Il geometra di 46 anni, difeso dagli avvocati Guido Bacino e Claudio Franceschini, era stato condannato all’ergastolo, poi ridotto a 30 anni per seminfermità mentale per aver ucciso i piccoli Simone Allegretti e Lorenzo Paolucci di 4 e 13 anni a Foligno. Il mostro poi ha anche beneficiato di una ulteriore riduzione di tre anni della pena in virtù dell’indulto. Questo più i giorni che vengono scalati in virtù di alcuni sconti di pena, ha portato a calcolare che Chiatti uscirà dal carcere i primi giorni di settembre.
Gli incubi Il compagno di cella di Chiatti aveva reso noto alcune lettere che gli aveva scritto il mostro di foligno. In particolare, in una di queste raccontava i suoi sogni: «Vedo un bambino di 6-7 anni – scriveva – Esce da un edificio sotto la pioggia, corre in pigiama leggero, la via che percorre mi dà la sensazione che sia quella dove c’è l’ingresso dell’ambulatorio di mio padre a Foligno… ad un certo punto lo vedo in un vicolo cieco di un centro storico di città, ha accanto a terra un enorme (quasi come lui) pezzo di pane spezzato e scavato dalla mollica, la punta di un filone di pane, lo mangia spezzando dei pezzi… c’è credo anche un altro bambino, lì si sente al sicuro».
Mai creduto in ravvedimento «La notizia non ci coglie di sorpresa. Non avevamo alcun dubbio che la prognosi di pericolosità sociale fosse confermata. E’ quanto afferma Giovanni Picuti, l’avvocato delle famiglie Paolucci e Allegretti. «Del resto – dice ancora Picuti – non abbiamo mai creduto ad un possibile ravvedimento del condannato, così come non abbiamo creduto alla sua diminuita capacità di intendere e di volere che gli ha, invece, fruttato la seminfermità e la riduzione di pena a 30 anni. Rimane un problema? In quale struttura verrà internato se la chiusura degli OPG non sarà prorogata, in attesa delle nuove strutture di competenza delle ASL?».
Ucciderò ancora Già, perché queste struttura ad aprile dovrebbero essere definitivamente abolite in favore dei Rems, cioè le residenze per l’esecuzione di misure di sicurezze, la cui competenza spetta alle Asl. Tuttavia nessuna Regione ha fatto progressi sulle nuove strutture d’accoglienza. Resta dunque da chiarire dove verrà detenuto Chiatti, che affermò: «Uscirò tra 20 anni e tornerò a uccidere, ma farò più attenzione».