di Fra. Mar.

Le esigenze cautelari eccezionali non sarebbero state motivate adeguatamente. Eccola la linea della difesa di Federico Bigotti, il 21enne di Città di Castello arrestato perché accusato di aver ucciso a coltellate la madre Anna Maria Bigotti il 28 dicembre scorso nella loro casa di Varesina. Gli avvocati Francesco Areni e Vincenzo Bochicchio lo hanno sostenuto davanti ai giudici del tribunale del Riesame che per la seconda volta nel giro di neanche un mese si trovano a dover esaminare un ricorso della difesa del giovane tifernate, trasferito nel centro clinico del carcere di Piacenza per un periodo di osservazione in cui gli specialisti psichiatri tracceranno un suo profilo.

FOTOGALLERY: IL LUOGO DEL DELITTO

Esigenze eccezionali Per gli avvocati insomma il pericolo di reiterazione di reato e quello di inquinamento probatorio, indicati da procura e gip, non sarebbero sorretti da una motivazione adeguata. La procura ha sostenuto che Federico non poteva uscire dal carcere – eventualità che stava per verificarsi quando il riesame ha annullato la prima ordinanza per un vizio di forma – perché avrebbe potuto fare del male ad altri familiari, come testimoniano le parole dei familiari, sentiti più volte dagli inquirenti. Non solo, per l’accusa, se libero, Federico sarebbe in grado di influenzare le dichiarazioni dei familiari, perché influenzabili dal ragazzo.

TUTTI GLI ARTICOLI SUL CASO

La relazione dei Ris La prova della paura che i familiari avevano di lui la procura l’ha messa nera su bianco con le dichiarazioni fatte dalla cognata di Federico. La donna, sentita dopo l’arresto del ragazzo, ha dichiarato che i familiari avevano paura di lui tanto da nascondere tutti i coltelli di casa e da fare a turno per sorvegliarlo anche di notte. L’accusa ha anche depositato una relazione dei Ris in cui ci sono i primi risultati degli accertamenti effettuati nella casa del delitto, in cui emerge tra l’altro che tracce del sangue di Anna Maria sono state trovate sia sulla maniglia interna della porta della camera di Federico che su un suo accappatoio.

Questo contenuto è libero e gratuito per tutti ma è stato realizzato anche grazie al contributo di chi ci ha sostenuti perché crede in una informazione accurata al servizio della nostra comunità. Se puoi fai la tua parte. Sostienici

Accettiamo pagamenti tramite carta di credito o Bonifico SEPA. Per donare inserisci l’importo, clicca il bottone Dona, scegli una modalità di pagamento e completa la procedura fornendo i dati richiesti.