La bara scortata dagli amici (foto Umbria24)

di Manuel Guerrini

Lo hanno salutato coi motori delle moto mandati a tutto gas, come sarebbe piaciuto a lui,  i tanti amici e fan che sono andati a dargli l’ultimo saluto. Applausi interminabili per la bara di Andrea Antonelli che dopo una lunga e toccante cerimonia funebre lascia il campo sportivo di Sanfatucchio. ‘Lo squalo del lago che ha smesso di correre  in vita inseguendo i suoi sogni continuerà a correre in cielo regalando sempre  emozioni a tutti quelli che gli volevano bene’. In cielo volano tantissimi palloncini bianchi con scritto ‘Antocampione’. L’ultimo saluto terreno per lo squalo è una specie di festa tra le lacrime.

Tanta gente C’era un mare di gente, in tantissimi indossano una maglia bianca con scritto il numero otto, ad attendere il feretro di Andrea Antonelli allo stadio di San Fatucchio giovedì pomeriggio. La bara, portata a spalla dagli amici, era seguita da un lunghissimo corteo. Dentro al campetto, scelto dai familiari per l’ultimo addio al campione morto tragicamente in pista a Mosca, c’erano la sua moto da corsa e la sua tuta. L’arrivo del feretro è stato accolto da un lunghissimo applauso. Il compagno di team Luca Scassa aveva organizzato anche un raduno di moltissime moto fuori dallo stadio.

FOTOGALLERY – LA CERIMONIA

Le parole del padre In un immaginario dialogo con il figlio, papà Arnaldo, che lo seguiva sempre nelle sue gare, ha detto di non riuscire più a piangere, «Oggi deve essere una festa per lui nella sua gara eterna vincerà. Andrea è un ragazzo normale, ma per me speciale. Sono contento di aver condiviso con te questa tua passione, nonostante il vuoto incolmabile che hai lasciato. Saluta il Sic e non fate troppo casino. Oggi è una festa grande. La tragedia inizierà domani». Ha ringraziato tutti il papà di Andrea per essere venuti in tanti a salutarlo. Ha ringraziato tutto il team e ha ricordato che Andrea prima della gara di Mosca, era «convinto di regalare emozioni e un podio».  «Grazie Andrea per tutte le emozioni e per quello che mi hai insegnato»

Il vescovo A celebrare la cerimonia è monsignor Chiaretti, vescovo emerito di Perugia: «E’ difficile parlare. Lo abbiamo amato e lo ameremo sempre. Era un  bravo ragazzo aperto alla vita, gioioso e splendido. La ragione dice che la fatalità ha portato via un giovane bravo e sempre gentile, le critiche sulla gara non ci riguardano: la  fede ci dice che la vita continua nel mistero di Dio. Chi crede in Dio anche  se muore vivrà. Andrea aveva trovato nello sport la sua realizzazione, ed era  di esempio per tanti giovani: un giovane che faceva del bene e che aiutava il  prossimo, un giovane che è stato rapito nel bel mezzo dei suoi anni e  dei suoi sogni, non per negarli ma per renderli eterni, perché il fine della  fede è raggiungere il Signore».

L’abbraccio con Zanetti La famiglia di Andrea Antonelli ha abbracciato a lungo Lorenzo Zanetti, il pilota che domenica scorsa a Mosca ha accidentalmente investito il giovane campione delle due ruote. «Adesso avrai un tifoso in più», gli ha detto il padre di Antonelli. Poi zio Paolo, zia Catia ed Elena hanno letto una lettera indirizzata al campione scomparso.

Le lettere Tantissime le persone che hanno voluto scrivere una lettera indirizzata al campione: c’è il meccanico Tonino,  che per la commozione non riesce a leggere personalmente la missiva che ha scritto e in cui  ricorda Andrea ed i bei momenti insieme. Anche gli amici del Fan club hanno voluto ricordare la sua sincerità, la sua bontà il rispetto e la semplicità, ma anche i sorrisi e le impennate con lo scooter, che già  faceva capite la bravura. «Sarà sempre vivo il tuo ricordo, sarai sempre con noi e ci emozionerai sempre solo al pensiero».

Ringo e Di Pillo Giovanni di Pillo, commentatore della Superbike, ha letto una lettera scritta da un amico di Andrea, ‘Carletto’ che lavorava nell’ufficio stampa team Althea. Nella lettera ha ricordato Andrea e l’unione con suo padre, ha ricordato i sacrifici di quest’ultimo per farlo correre, le loro’litigate, ha ricordato la sera prima della gara russa, che parlavano del futuro, di progetti ambiziosi.
«È difficile andare avanti, nemmeno pensare che te ne sei andato per fare quello che amavi riesce a togliere il dolore». Anche Ringo, noto deejay appassionato centauro, ha letto una lettera del team “Go eleven” per Andrea: «Ci hai fatto sognare e diventare uno dei Top Team della Supersport, ma non hai avuto la gloria che meritavi. Eri un gran pilota ed amico prima di tutto, proteggi da lassù il tuo team, noi continueremo a correre per te».
La Provincia di Perugia Il Consiglio provinciale di Perugia nella seduta di questo pomeriggio, in apertura dei lavori, ha osservato un minuto di silenzio in ricordo del pilota Andrea Antonelli. Quasi in contemporanea, ai funerali ai quali per la Provincia di Perugia (presente il Gonfalone dell’ente) ha partecipato l’assessore provinciale allo sport Roberto Bertini. «La folla immensa accorsa per seguire la cerimonia funebre – sono le parole del Presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi – composta soprattutto da giovani, testimonia il valore di questo campione, il cui nome, ne siamo certi, andrà aldilà della tragedia del momento che ha gettato nello sconforto una famiglia e un’intera comunità. La Provincia di Perugia – prosegue il presidente – e tutti coloro che hanno avuto l’onore e la fortuna di conoscerlo, cercheranno per quanto possibile di farsi promotori nel suo nome di progetti che contengano quei messaggi positivi di lealtà sportiva, guida in sicurezza e prudenza di cui più volte si è fatto grande interprete, grazie anche all’ascendente sui giovani le cui dimensioni oggi sono sotto i nostri occhi. Se la famiglia lo vorrà, ci metteremo a disposizione per ricordarlo attraverso iniziative che aldilà del campione celebrano quei valori a cui ormai il suo nome è collegato. Tuttavia in queste ore, per chi è credente come il sottoscritto, non rimane che affidarsi alla fede, la sola che può lenire il grande dolore per la sua scomparsa». A funerale erano presenti anche il sindaco di Castiglione del Lago Batino e l’assessore regionale allo sport Fabio Paparelli.