Vaccinazione

di Daniele Bovi

Un calo leggero, ma pur sempre un calo, con qualche nota positiva riguardo alla seconda parte del 2014. Complici la psicosi generata da alcuna sentenze e le bufale che circolano su internet, gli uffici della Usl Umbria 1 stanno registrando un calo delle vaccinazioni, che riguarda sia gli anziani che i bambini. A parlarne, martedì durante un’audizione a palazzo dei Priori, è stato Diamante Pacchiarini, direttore sanitario dell’Usl Umbria 1, il cui territorio abbraccia 38 comuni del Perugino, dell’Assisano, della Media valle del Tevere, del Trasimeno, dell’Alto Chiaschio e dell’Alto Tevere. Partendo dalla situazione che riguarda i bambini, interessati dai vaccini da zero fino a sei anni, in 36 mesi il calo è stato tra i 2,5 e i tre punti percentuali, circa l’un per cento all’anno tanto da passare dal 98,5% di copertura al 95%.

Psicosi «La novità però – spiega a Umbria24 Pacchiarini dopo l’audizione – è che nella seconda parte del 2014, dopo una costante diminuzione, si registra una leggerissima ripresa delle vaccinazioni». Una scelta, quella di non vaccinare i neonati, che a volte porta con sé conseguenze terribili come successo nelle scorse ore in Germania, a Berlino, dove un bimbo di 18 mesi è morto di morbillo. «Ci sono psicosi – continua il direttore -, strumentalizzazioni e tante sciocchezze che vengono dette e scritte. Così a volte succede che malattie che pensavamo debellate tornano invece a colpire». I casi paradossali non mancano. In qualche occasione infatti, poche per la verità, i genitori incaricano l’avvocato di fiducia di scrivere lettere alla Usl 1 per spiegare che loro il bambino non lo vogliono vaccinare.

I numeri Per quanto riguarda un’altra fascia di popolazione molto delicata, come ad esempio quella formata da anziani e malati cronici, il calo è un po’ più marcato. Rispetto all’anno precedente la flessione è del 4-5 per cento, anche se il tasso di copertura rimane il migliore, osserva Pacchiarini, a livello italiano (60%); un segno meno non così pesante come quello nazionale, dove le vaccinazioni stando alle stime del direttore sono scese del 10-12 per cento. Il tema centrale della commissione di martedì avrebbe dovuto essere in realtà l’ebola, e in particolare l’ordine del giorno di Camicia (FI) con cui si chiede se c’è «un piano di tutela dall’emergenza».

Nessun pericolo Ebola «Non voglio minimizzare, ma tranquillizzare sì – ha detto Pacchiarini ai consiglieri – il rischio Ebola a Perugia è pressoché nullo, come in tutti i luoghi dove non ci sono aeroporti internazionali. Sono più preoccupato per l’influenza, o per il tasso di vaccinazioni infantili che diminuiscono. E comunque posso rassicurare sul fatto che in Italia, e quindi anche in Umbria, abbiamo già attuato tutti i presidi necessari». Pacchiarini ha ricordato che il virus è infettivo e contagioso nel momento in cui la malattia è all’apice, perciò quando l’evidenza dei sintomi è conclamata. Al contrario, nel periodo di incubazione, l’infettività è molto bassa.

Procedure Le procedure e i protocolli standard prevedono l’anamnesi al pronto soccorso e ambulanze che sono state dotate di un kit di protezione per il personale, come avviene in tutti gli ospedali umbri. In più il direttore ha spiegato che in due settimane sono state fatti dodici corsi di formazione per il personale dell’ospedale e per gli infermieri dei poliambulatori del territorio dell’Usl 1, tanto che in tutto tra le 500 e le 600 persone hanno usufruito di questo aggiornamento professionale. Per la cronaca, l’ordine del giorno è stato respinto con sei voti contrari (Bori, Tracchegiani, Nucciarelli, Mirabassi, Miccioni, Giaffreda) e quattro astenuti (Felicioni, Pittola, De Vincenzi, Romizi).

Twitter @DanieleBovi