Un servizio per ricordare Bui, o Carmela Harris, l’ultima Nativa della tribù Apache vissuta in libertà. Così il telegiornale Rai dell’Umbria , con un servizio di Ivano Porfiri, riprende la storia della donna, che Umbria24 aveva già raccontato con un videoreportage nel 2017.
L’ultima Apache libera Nata il 4 aprile 1928, nello Stato di Sonora, in Messico, Bui scampa al massacro della sua tribù e vive per anni in clandestinità. Si ritrova da sola con due fratellini, quando un gruppo di pistoleri bianchi distrugge l’accampamento e uccide l’anziana donna che si prendeva cura di lei. “Nana, nonna” la chiamava. Anziché finire in una riserva, o peggio, Bui si salva grazie all’aiuto di una donna americana che l’adotta come figlia sua. I fratellini vengono mandati in convento, mentre Bui si trasferisce in Califorina con la madre adottiva. Studia, cresce e diventa infermiera, anche se la sua vita non sarà mai felice. È ben consapevole della sua diversità e quando un incidente domestico la debilita, Bui decide di trasferirsi in Europa con la sorellastra Ann.
Gli anni più felici La serenità arriva solo con il trasferimento sulle colline umbre, ricorda la sorellastra. Sono questi i suoi anni più felici, testimoniano i familiari, dove Bui passa quasi inosservata: ad Umbertide, infatti, sono in tanti a ricordarsi di Ann, pochi della sorella dall’indole riservata. Di lei, Bui “occhi di gufo”, l’ultima Apache scampata alle riserve e al massacro, nascosta in una famiglia americana con un nome ebraico, Carmela, si dimenticano quasi tutti. Tranne lo scrittore italo-francese Giovanni-Michel Del Franco, che le dedica diversi saggi incentrati sulla sua vita e sulle sue esperienze. Bui muore improvvisamente il 5 ottobre del 1976: sulla sua tomba nel cimitero di Umbertide, il nipote Andrew ogni tanto porta un fiore.