di Chiara Fabrizi e Ivano Porfiri
Una nuova forte scossa di terremoto è stata avvertita all’1.35 in l’Umbria. Dalle segnalazioni sui social è facile capire come il sisma sia stato sentito in buona parte del Centro Italia, anche a Roma. La prima rilevazione sulla magnitudo dell’Ingv parla di 4.8 della scala Richter con epicentro a Pieve Torina, in provincia di Macerata, nella fascia a nord della faglia e ipocentro a 8 km di profondità. È stata la più forte dopo il sisma di 6.5 di domenica, al pari di quella di martedì mattina. Alle 20.37 di mercoledì sera a Preci ce n’era stata una di magnitudo 4. Mentre a seguire, alle 3:38 è stata registrata un’altra scossa di magnitudo 3.2 ed epicentro a Ussita (Macerata). Una scossa di magnitudo 4.8 – hanno spiegato insistentemente i sismologi in questi giorni – è ben diversa da una scossa di magnitudo 4. La Potenza è superiore di circa 25 volte. Infatti al di sopra della magnitudo quattro, ogni decimale in progressione, non è rapportabile alla progressione che avviene fino a magnitudo 4, moltiplicando significativamente la potenza della scossa.
Mattarella in Umbria «Siamo vicini a tutti voi, cercheremo di ricostruire come era prima». Sono le parole con cui il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è espresso mercoledì nei confronti dei cittadini colpiti dal terremoto nelle Marche e in Umbria. E a uno sfollato, secondo quanto riporta Ansa.it ha aggiunto: «Prometto impegno e lavoro fino alla fine». Mattarella ha raggiunto le Marche in elicottero, dopo essere atterrato a Perugia.
VIDEO: MATTARELLA TRA LE MACERIE DI NORCIA
VIDEO: MATTARELLA TRA SFOLLATI AL TRASIMENO
Il presidente a Norcia Dopo Camerino, la visita è proseguita verso Norcia, dove Mattarella è atterrato alle 17 raggiungendo il centro su una Land Rover. Nella cittadina umbra devastata dal sisma, il presidente ha incontrato subito i benedettini, ai quali avrebbe assicurato: «La Basilica la ricostruiremo». Padre Benedetto, dopo l’incontro, ha riferito: «Il presidente ha capito che per noi la basilica è il cuore e lo è anche per gli italiani». Vincenzo Bianconi, nursino e presidente Federalberghi, ha chiesto al presidente di »avere certezza sulle scuole perché bimbi e ragazzi devono tornare in classe, servono anche moduli per le famiglie che vogliono tornare. Mi ha risposto che faremo del tutto per ripartire». Quindi è entrato nella zona rossa, accompagnato dai vigili del fuoco e dalle autorità: la presidente Marini, il vice Paparelli, il prefetto Cannizzaro, il vescovo Boccardo. Dopo 20 minuti è risalito in auto insieme a Vasco Errani e Fabrizio Curcio. Richiamato dalla gente e dai giornalisti è sceso e si è avvicinato a stringere mani e salutare, prima di andare via e dirigersi, ancora in elicottero, al Trasimeno, per incontrare anche lì gli sfollati. Il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, ha riferito di aver «chiesto al presidente di non lasciarci soli. Lui ha detto: sentiamoci se c’è bisogno, teniamoci in contatto, faremo tutto quello che uno stato deve fare, in questo momento le istituzioni tutte insieme stanno funzionando».
FOTOGALLERY: MATTARELLA A NORCIA
VIDEO: GLI SFOLLATI AL TRASIMENO
VIDEO: MATTARELLA AL TRASIMENO
Mattarella al Trasimeno Il presidente Mattarella ha raggiunto alle 18.30 circa l’albergo ‘Ali sul lago’ di San Feliciano, che ospita circa 70 sfollati. Lo hanno atteso all’interno della struttura nella sala ristorante. È arrivato in Elicottero a Castiglione del Lago, per poi spostarsi in auto. Al suo seguito, con altra auto, sono arrivati Errani, Curcio e la presidente Marini. Visita riservata con gli sfollati, mentre i giornalisti sono stati tenuti fuori. La gente si è alzata in piedi e ha cantato l’inno d’Italia, ha riferito un portavoce del Quirinale ai giornalisti. Il presidente si è intrattenuto circa 20 minuti con le persone per poi risalire in auto e ripartire verso Roma intorno alle 18.50.
Aperto fascicolo Dalla Procura della Repubblica di Spoleto intanto arriva la notizia relativa all’apertura di un fascicolo per disastro colposo a carico di ignoti. Un atto dovuto per fare luce sui crolli che si sono verificati in Umbria.
Decreto in Cdm «Venerdì il Consiglio dei ministri approverà un altro Decreto legge che snellirà ulteriormente i tempi, le procedure, la burocrazia. I soldi ci sono, la volontà anche. Ricostruiremo tutto. A cominciare dalla Chiesa di San Benedetto, patrono d’Europa». Conferma gli impegni presi durante la sua visita di martedì a Preci, il presidente del Consiglio Matteo Renzi nella sua e-news settimanale. Intanto le zone terremotate attendono l’arrivo del presidente della Repubblica, Sergio Matteralla, di ritorno da Israele.
IL LEGAME TRA RENZI E BOCCARDO
RENZI A PRECI: VIDEO – FOTO
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Renzi racconta Preci Nella e-news, il premier racconta la sua visita a Preci. «Sono stato ieri a Preci – scrive -. Ho condiviso con gli abitanti di quel piccolo paese ai piedi dei Monti Sibillini la Messa di Ognissanti. Ho salutato Viola che ha due mesi ed è la mascotte del gruppo e ho salutato Emma che sta andando verso i 103 anni. Un popolo, una comunità. Oggi però lo sciame sismico mette a dura prova innanzitutto la tenuta psicologica della nostra gente. Vale per Preci, per Norcia, per Visso, per Ussita, per tutti i comuni che vanno da Amatrice a Tolentino. Diversamente colpiti, ovvio. Ma comunque tutti provati. E dunque la priorità è farsi compagni di strada, mettersi a fianco, far sentire l’affetto degli italiani».
RENZI: «CE LA FAREMO MA SARA’ LUNGA»
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VIDEOREPORTAGE: NORCIA DEVASTATA
ASSISTENZA: QUADRO COMUNE PER COMUNE
FOTO: I CROLLI E LA TENDOPOLI DI AVENDITA, CASCIA
Moduli abitativi e casette Come già detto in Umbria, Renzi conferma che «non sarà una sfida facile, non sarà una sfida breve. Ma abbiamo messo in campo una struttura che ci farà superare ogni difficoltà e ricostruire tutto com’era. Ci vorrà del tempo, ci vorrà tanta fatica. Ma l’Italia è più forte della fatica. Ed è più forte anche del tempo. Noi ricostruiremo tutto. Se dopo un terremoto 6.5 a distanza di qualche ora siamo a riflettere sui moduli abitativi, sul come riaprire le stalle, sul come garantire la permanenza in loco di chi vuole restare anche nelle prossime settimane in attesa delle casette di legno significa che nel disastro è accaduto un mezzo miracolo. E che la macchina dell’emergenza ha funzionato una volta di più. Grazie a tutti quelli che si stanno prodigando: siete motivo di orgoglio per il nostro Paese».
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VIDEO: INTERVISTA SINDACO PRECI
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Ricostruzione Il premier annuncia anche che «domani, giovedì, sarò inoltre al Politecnico di Milano per discutere con il prof. Giovanni Azzone, responsabile del progetto Casa Italia. Come del resto stiamo facendo in tutte le università (qui a Padova, venerdì scorso, abbiamo toccato anche questo argomento). Se per anni si è pensato solo all’emergenza, stavolta no. Un progetto lungo due generazioni che lascerà ai nostri figli un territorio più curato, come ha spiegato Renzo Piano in Senato».