Norcia sollevata di 35 centimeri e Castelluccio abbassata di oltre 60. È uno dei risultati ottenuti grazie alle elaborazioni effettuate dal Cnr-Irea sulle immagini radar acquisite dal sensore giapponese Alos 2, riguardo il terremoto del 30 ottobre. I dati, secondo Ingv, «confermano i risultati ottenuti dalle precedenti analisi basate sui dati dei sensori Sentinel-1 e Cosmo-SkyMed, aggiungendo nuovi dettagli».
Norcia su, Castelluccio giù In particolare, la mappa di deformazione co-sismica, calcolata utilizzando le immagini Alos 2 pre e post-evento (acquisite rispettivamente il 24 agosto e il 2 novembre 2016), evidenzia «due lobi principali di deformazione». Il primo, che interessa l’area di Norcia, «mostra uno spostamento verso ovest e un sollevamento che, nella linea di vista del radar, corrispondono a circa 35 cm di deformazione». Il secondo mette in luce «un significativo abbassamento del suolo nell’area di Castelluccio (più di 60 cm in linea di vista del sensore) e uno spostamento verso est dell’area di Montegallo».
Video: animazione delle deformazioni superficiali rilevate da Alos 2
Complessità della deformazione L’interferogramma Alos 2 elaborato dall’Ingv mostra, invece, ancora una volta la «complessità della deformazione a scala locale». «I due profili tracciati attraverso le zone di massima deformazione nelle aree interessate dai due terremoti di Visso M 5.9 e Norcia M 6.5 – spiega Ingv – mostrano il movimento della superficie terrestre causato dallo scorrimento in profondità dei due lati del piano di faglia, avvenuto durante i due eventi sismici. Grazie alla loro minore sensibilità alla copertura vegetale rispetto ai dati di altri satelliti, i dati Alos 2 forniscono informazioni molto importanti per ricostruire geometria e posizione delle sorgenti sismiche».