La consegna del primo container (foto Preziotti)

di Chiara Fabrizi

Consegnato il primo container collettivo a tredici famiglie. Dopo la riapertura di corso Sertorio e l’inaugurazione della scuola materna, venerdì mattina a Norcia è stato consegnato il villaggio comunitario di viale XX Settembre su cui comunque proseguono a spron battuto i lavori tanto che il 27 dicembre è in programma la consegna delle chiavi del secondo container collettivo e anche il terzo è a buon punto e non è esclusa la conclusione dei lavori entro la fine dell’anno.

Perla: «Soluzione dignitosa, priorità a chi è in tenda» Complessivamente sono dieci gli ostelli prefabbricati da realizzare a Norcia, cinque dei quali verranno collocati in viale XX Settembre a servizio dei residenti di Norcia capoluogo, mentre altrettanti saranno distribuiti nelle frazioni di Ancarano, Frascaro, Popoli, San Pellegrino e Savelli. Qui a ridosso delle macerie delle mura castellane e di Sant’Antonio sta operando il Genio militare per la realizzazione delle piazzole, mentre l’operazione è coordinata dall’ufficio tecnico comunale assistito comunque dalla protezione civile regionale e nazionale. A commentare a Umbria24 l’assegnazione degli alloggi è l’assessore comunale Giuseppina Perla: «La priorità – spiega – è stata data alla famiglie con figli che erano alloggiate qui a Norcia nelle tende, come è noto il container collettivo è una soluzione provvisoria in attesa delle casette ma ritengo – evidenzia – che sia dignitosa, piuttosto confortevole e sicuramente calda. Se qualcuno dei nostri concittadini vorrà riavvicinarsi via via che verranno consegnati i container saremo contenti, oltreché sicuri di offrire loro un alloggio che seppur temporaneo consideriamo adeguato». Alla cerimonia ha partecipato anche Leonardo Cenci che per l’occasione ha indossato i panni di Babbo Natale.

Spoleto senza personale aggiuntivo Intanto venerdì la presidente Catiuscia Marini, in veste di vicecommissario per la ricostruzione, ha firmato l’ordinanza che ripartisce anche il personale nei 21 comuni umbri molti dei quali non rientrano nel cratere del sisma. Nell’elenco, però, non figura Spoleto che in base al decreto del governo non ne ha diritto avendo più di 30 mila abitanti. Sul punto il sindaco Fabrizio Cardarelli che fa i conti con oltre 5 mila richieste di sopralluogo e una previsione di circa 1.500 ordinanze ha già manifestato l’esigenza di disporre di maggiore personale tecnico per affrontare l’emergenza terremoto ricevendo rassicurazioni tanto dalla Marini quanto dal commissario Vasco Errani incontrati entrambi nei giorni scorsi in Regione, così come ha riferito lo stesso primo cittadino durante la conferenza stampa di fine anno di venerdì. Come si riuscirà a rinforzare l’organico tecnico del Comune di Spoleto non è ancora chiaro e valutazioni sarebbero in corso in queste ore.

Cinquantasei unità per 21 Comuni Complessivamente, comunque, saranno 56 (33 tecnici, sedici amministrativi e sette esperti di protezione civile) le persone che i Comuni umbri, colpiti dagli eventi sismici, potranno assumere per assicurare la piena funzionalità degli Uffici speciali per la ricostruzione. In particolare l’ordinanza prevede l’assegnazione di 16 unità al comune di Norcia, 11 a Cascia (in gestione associata con Poggiodomo), 6 a Preci, 3 a Monteleone di Spoleto, 2 a Cerreto, Sellano e Vallo di Nera ed 1 ai comuni di Arrone, Cannara, Castel Ritaldi, Collazzone, Ferentillo, Marsciano, Massa Martana, Montecastrilli, Montefalco, Montefranco, Polino, Sant’Anatolia di Narco, Scheggino e Spello: «Si tratta di nuovo personale strettamente necessario con professionalità di tipo tecnico o amministrativo che i comuni potranno assumere mediante contratti di lavoro a tempo determinato, in deroga ai vincoli di contenimento della spesa di personale – ha affermato la presidente Marini – abbiamo ritenuto di dover ripartire ed assegnare prioritariamente le unità di personale in relazione all’entità dei danni riportati e al conseguente numero di procedimenti in carico a ciascun Comune, con esclusione dei Comuni con popolazione superiore a 30 mila abitanti, per i quali in ogni caso era esclusa l’assegnazione, tenendo conto di tutte le richieste pervenute anche dai comuni non compresi nel “cratere” del terremoto ma che comunque hanno ricevuto numerose segnalazioni di danni».

Genio militare aspira il lago Venerdì mattina, poi, i militari del Genio hanno anche avviato le operazioni di ‘aspirazione’ dello specchio d’acqua di quasi un ettaro formatosi in località Casali di Serravalle (Norcia) dove il fiume Sordo ha rotto gli argini e allagato un campo coltivato. L’Esercito, che con le ruspe sta scavando l’alveo del fiume per abbassarlo e renderlo adeguato alla portata triplicata, sta tentando con dei grossi tubi di spostare l’acqua dall’appezzamento di terreno al fiume.

L’invito di Verini a 945 parlamentari Il deputato umbro del Pd Walter Verini, in occasione dei consueti auguri natalizi, ha rivolto a tutti i colleghi parlamentari, l’invito a venire nelle regioni i cui centri sono stati colpiti dal terremoto. «Sarebbe bello – ha scritto – se molti di voi decidessero di trascorrere qualche giorno, qualche ora, in una delle regioni interessate dal terremoto. Certo, le città e le zone direttamente colpite non sono agibili, ma visitare Marche o Umbria, Lazio o Abruzzo rappresenterebbe certamente un gesto importante. A Norcia – prosegue il deputato – un altro segno di speranza è dato dalla riapertura della via centrale e di diversi negozi, e sono stati gli stessi albergatori, dove i loro esercizi sono inagibili, ad auspicare che le festività possano essere occasione per venire in Umbria a visitare i tanti splendidi centri storici e medioevali pieni di iniziative religiose, culturali, di eventi e mostre di grande rilievo. Con soddisfazione – ha concluso Verini – ho registrato numerose manifestazioni di apprezzamento e le disponibilità da parte di diversi parlamentari a trascorrere qualche giorno nelle regioni colpite dal sisma. Si tratta di un segnale importante di sostegno in un momento in cui solidarietà e speranza possono davvero, più che mai, fare bene».

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