«No alla chiusura della banca di via Narni», questo l’Sos del centro socioculturale Polymer che, dopo aver scritto al Prefetto e al sindaco di Terni, ha deciso di organizzare una manifestazione di protesta proprio davanti alla filiale bancaria: appuntamento martedì 7 marzo alle 10.

Protesta chiusura banca a Terni «I residenti si ritroveranno  per chiedere di difendere un servizio molto importante per la comunità e di salvare posti di lavoro – scrive il presidente del centro Polymer, Marcello Bizzotti -. Si tratta dell’unico sportello bancario a disposizione di una vasta zona che va dal quartiere Cospea fino a Ponte San Lorenzo e da Collescipoli a Vascigliano di Stroncone. Esprimiamo preoccupazione per le conseguenze che questa scelta avrà sulla popolazione, specialmente quella anziana. Nel nostro quartiere ci sono tantissimi anziani che hanno difficoltà a spostarsi per raggiungere lo sportello di corso Tacito».

Movimento 5 stelle Nei giorni scorsi sulla questione si era espresso anche il gruppo consiliare Movimento 5 stelle di Terni con una nota: «Sottoscriviamo l’appello fatto da numerosi cittadini del quartiere Polymer e della frazione di Collescipoli allarmati dalla notizia dell’imminente chiusura dello sportello di Banca Intesa di via Narni. Una decisione che penalizza ulteriormente un’area altamente popolata della nostra città dove numerose persone, in gran parte anziane, che hanno difficoltà a spostarsi per raggiungere gli ormai pochi sopravvissuti sportelli rimasti in città. Per molti di loro questo vorrà dire molto probabilmente cambiare abitudini, agenzia e perdere quel livello di fiducia acquisito nel corso degli anni. Riteniamo questa continua sottrazione di servizi a danno delle zone periferiche un danno anche per il commercio di prossimità che resiste nonostante le difficoltà odierne. Pertanto chiediamo anche noi al Prefetto, Giovanni Bruno, e al sindaco, Leonardo Latini, di farsi carico delle istanze dei cittadini e di intervenire per cercare di far recedere l’istituto bancario da questa decisione, che penalizzerebbe soprattutto gli anziani e i più fragili e le attività commerciali della zona».