Palazzo Carrara

di Francesca Mancosu

Dopo 18 mesi di lavori e dieci anni di inutilizzo, la prossima settimana riaprirà finalmente i battenti palazzo Carrara, storica sede della biblioteca comunale. Ad ‘inaugurarla’, sabato 20 settembre, sarà l’installazione-performance Ma/Mains del gruppo artistico Opera, nel corso della prossima edizione del festival della Creazione contemporanea.

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1 milione e 350mila euro A guidarci nella scoperta degli interventi compiuti sull’antico palazzo, parte di un complesso di edifici costruiti dalla famiglia Carrara fra il ‘300 e il ‘700 è l’architetto dell’ufficio Urbanistica del Comune di Terni Mauro Cinti. «Non è stato un lavoro facile – esordisce – ma abbiamo rispettato i tempi previsti e anche la spesa preventivata, pari a 1 milione e 350mila euro, fra pulizia, consolidamento e miglioramento sismico, abbattimento delle barriere architettoniche, adeguamento degli impianti e riorganizzazione funzionale degli spazi: interventi tutti realizzati grazie all’utilizzo di fondi comunitari di sviluppo regionale 2007-2013 nell’ambito del Puc2, e senza sforamenti. È tutto pronto: stiamo facendo i contratti per le utenze e nelle prossime settimane ci sarà l’allestimento degli uffici».

La sala Tacito Cuore del palazzo, dove verranno riuniti gli uffici dell’assessorato alla Cultura ora divisi fra la foresteria e palazzo Primavera, sarà la sala Tacito, destinata ad attività culturali aperte a tutti i cittadini. «Era in pessime condizioni e abbiamo dovuto trattare il soffitto a cassettoni lignei con l’antitarme, restaurare le porte, le lesene e parte della tempera che adorna una parete, dipinta dal Nicolai nel 1965. Poi, come nel resto dell’edificio, abbiamo dovuto rifare tutti i solai, operazione che non era contemplata nel progetto originario, fortemente compromessi ma ancora in piedi grazie ad alcune catene messe a sostegno negli anni ’60. La sala avrà una capienza di 99 persone, non una di più».
Il lavoro sui solai ha però permesso di ricavare un piano in più nel sottotetto, con il benestare della sovrintendenza, e di scoprire un fregio settecentesca che «prima stava a 6.50 metri di altezza e decorava il soffitto, ed ora andrà ad abbellire l’ufficio dell’assessore alla cultura».

L’ascensore e i giardini La messa a norma del palazzo ha compreso l’installazione di un ascensore e il cablaggio di tutta la struttura, con la costruzione di un nuovo tratto di fibra ottica, non presente in via Carrara. Il prossimo passo sarà la sistemazione dei giardini retrostanti il palazzo. «Come amministrazione comunale, abbiamo provveduto a ripulire le aree verdi e a sfoltirle, ma la loro sistemazione spetta a chi lottizzerà l’edificio accanto, nel perimetro di un piano attuativo che interverrà all’interno dell’isolato».

Gli scatoloni dell’archivio Alterocca Fra i meandri del palazzo, fra le sale ancora da allestire, si celano alcuni scatoloni, ben cataloghi, che conservano parte del patrimonio fotografico dell’archivio Alterocca, da anni in cerca di una casa ‘ufficiale’. «La ‘questione’ – racconta Cinti – si sta trascinando ormai da tempo. La proprietaria dei materiali non vuole spostarli da qui, ma noi vorremmo liberare gli spazi per ricavarci una zona ristoro. Speriamo di riuscire presto a raggiungere un accordo e di trovare anche una degna sistemazione all’archivio».

L’appello alla fondazione Carit Ancora nessuna notizia, purtroppo, per il secondo stralcio dei lavori, che dovrebbe riguardare l’androne – ora ingombro di alcuni resti della chiesa di San Giovanni Decollato -, le scale, l’ex zona della catalogazione e la sala di Apollo e Dafne. «Per fare questi interventi  occorre un altro milione di euro, fra pulizia e restauri: speriamo di reperire ulteriori fondi regionali e comunitari, e magari di avere un aiuto anche dalla Fondazione Carit, che più volte ha manifestato l’interesse a contribuire al restauro degli affreschi e che fra l’altro gestisce finanziariamente la fondazione Toe – Ternana opera educatrice fondata da Elia Rossi Passavanti, che ha sede al primo piano».

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