Era il 5 giugno quando il Comune di Terni organizzava il secondo open day per discutere delle buone prassi sulla realizzazione di una smart land, un territorio intelligente, sostenibile e vivibile a misura di cittadino, con particolare riguardo alla rigenerazione della struttura di Papigno, da sviluppare sugli assi di industria culturale e creativa, archeologia industriale e sport ambientali, il tutto tenendo presenti agenda urbana e fondi strutturali europei 2014-2020. Il risultato della giornata, che dopo una prima parte di convegno ha previsto tavoli di lavoro tematici e aperti, ha fornito spunti per guardarsi allo specchio e confrontarsi con la necessità di dare delle linee precise ai progetti da portare avanti.
Industrie culturali e creative Al primo dei tre tavoli tematici sedevano, oltre all’assessore alla Cultura del Comune di Terni, Giorgio Armillei, molti soggetti in rappresentanza delle realtà locali che si occupano delle arti e della promozione del territorio. Cinema, arte, turismo e sport in Valnerina, formazione e progetti legati alla storia e ai valori del territorio sono le idee che sono scaturite per dare nuova vita al sito di Papigno. A farla da padrone sono state le idee relative a una ‘riabilitazione’ cinematografica del sito, così come questo era nato in principio, ma anche un rilancio come ‘piccola città degli artisti’ per un festival annuale, e come sito integrato di potenziamento turistico in integrazione e in rete con gli altri poli locali. «I fondi strutturali da utilizzare – ha spiegato Armillei – sono destinati ai contenuti e non ai contenitori, quindi è necessario comprendere le progettualità da offrire», che ha anche aggiunto che il Comune ha avviato un negoziato con Cinecittà per tentare di riavviare il sito e che non ha nascosto la possibile creazione di un bando per coinvolgere diversi soggetti nella progettazione.
Archeologia industriale Sul rilancio del ‘contenitore’ si è invece concentrato il secondo tavolo tematico, quello dell’archeologia industriale, dove a fare da centro del discorso è stata la questione primaria della bonifica degli impianti di Papigno. Da associazioni locali a liberi professionisti e cittadini, è subito arrivato il problema del degrado del sito, spesso usato come discarica e che coinvolge anche il centro abitato vicino nella trascuratezza: urge quindi riportare l’area quanto prima a condizioni praticabili, decorose e sicure. Su questo punto, l’assessore all’Urbanistica del Comune di Terni, Francesco Andreani, ha rassicurato i presenti sul progresso della procedura di bonifica del sito, tuttora in corso, ricapitolandone le fasi attuate e descrivendone la complessità anche burocratica. Rispetto al discorso dell’archeologia industriale, Andreani ha condiviso la necessità di un «giudizio di valore» sui manufatti del sito, ribadendo che gli approcci al recupero di Papigno possono essere diversificati a seconda del valore architettonico e testimoniale dei singoli edifici e macchinari.
Sport ambientali Anche al terzo tavolo tematico si è cercato di dare delle linee generali in base alle idee portate. La risorsa trattata, qui, erano gli sport ambientali, e gli assessori presenti erano Emilio Giacchetti, con delega allo Sport, e Daniela Tedeschi, con delega al Turismo e Commercio. «Nel nostro territorio non partiamo da zero per via della rete fra la Cascata delle Marmore e il Lago di Piediluco – ha detto Giacchetti – a cui si aggiunge la Valserra, molto importanti e strettamente legate all’ambiente ed alla fruizione sostenibile dello stesso. Ci manca la capacità di rendere tutte quelle realtà un unico prodotto per sfruttare il nostro territorio, che è un’infrastruttura sportiva naturale a cielo aperto». Anche i rappresentanti di associazioni sportive e infrastrutture turistiche hanno infatti evidenziato la necessità di creare un progetto unico e condiviso, di rete, che possa valorizzare tutta l’area per sfruttarla al meglio e ‘venderla’ in modo ottimale, collegando i diversi snodi naturali e con percorsi ad hoc, fruibili da tutti i turisti e da tutti gli sportivi, potenziando i servizi per la ricettività e per le attività, magari creando, come qualcuno ha proposto, anche il brand ‘Valnerina’ per identificare un territorio ricco di punti di interesse.
Altri open day dopo l’estate In programma ci sono ancora due open day: un terzo appuntamento dopo l’estate relativo alle industrie creative e dedicato all’ex Centro Multimediale, nello specifico agli ex impianti del Videocentro che non sono stati affittati dal Comune alla Regione per uso ufficio e un ultimo incontro previsto per fine 2015-inizio 2016, per trattare il tema ‘Città Giardino quartiere creativo’. Al termine degli incontri, come aveva dichiarato Armillei a Umbria24, si darà una forma alle proposte operative e agli strumenti necessari per la realizzazione delle stesse.