Una bici 'pubblicitaria' a corso Tacito

di Francesca Mancosu

Sarà capitato anche a voi, negli ultimi mesi, di imbattervi in una delle tante bici sormontate da cartelloni pubblicitari che stazionano lungo le vie del centro, fra piazza Europa, il corso e piazzaTacito. Generalmente legate ai lampioni, o ‘parcheggiate’ ai bordi della strada. E in tanti, vi sarete chiesti: «Saranno in regola con autorizzazioni e tasse?».

Tutto in regola (?) Stando a quanto afferma il proprietario delle sette bici, sì. «Il cliente può noleggiarle, per un periodo minimo di 5 giorni, e scegliere se mettere la pubblicità su un solo lato o su tutti e due, con un costo compreso fra i 20 e i 30 euro», racconta. «Le posizioniamo nei punti ‘strategici’, davanti ai cinema e agli enti pubblici, e ci occupiamo di tutto noi: chiediamo l’autorizzazione al Comune e paghiamo la tassa di occupazione del suolo pubblico». Non ci sarebbe niente di illegale, quindi, e i cittadini che spesso si sono lamentati di questa invasione pubblicitaria, sarebbero destinati a restare con le pive nel sacco.

«In movimento» La musica cambia, e le pive tornano a suonare, una volta interpellati gli uffici preposti. Un lungo giro di telefonate, fra polizia municipale, vigili tributari e Ica (l’azienda che si occupa della riscossione dei tributi per le pubbliche amministrazioni, enti ed aziende; ndr), ma la risposta è sempre la stessa: «Noi non ne sappiamo niente, non sta nelle nostre competenze». Fino a quando, a svelare l’arcano giunge l’ufficio Viabilità del comune di Terni. «Trattandosi di veicoli modificati – ricorda il funzionario –, per circolare devono essere omologati dalla Motorizzazione, come accade già per le cosiddette vele e i furgoni pubblicitari, e i proprietari devono pagare la tassa di occupazione del suolo pubblico al comune di residenza». Ma, e qui sta il nocciolo della vicenda, in realtà questi mezzi di trasporto hanno il permesso di esporre messaggi promozionali solo  quando sono in movimento. «Se il veicolo sta fermo – come è già accaduto nel caso di diverse vele, che infatti sono state sanzionate – la pubblicità è illegittima, e sta agli organi di polizia intervenire per rimuoverlo».

Nessuna richiesta Ma quindi, per concludere, i proprietari di queste fantomatiche bici hanno o no l’autorizzazione per svolgere la loro missione ‘evangelizzatrice’? «Da quello che posso ricordare – conclude il funzionario – non mi risulta nessuna richiesta in proposito. Non sono state autorizzate dal Comune, e trattandosi di veicoli fermi sarebbero comunque fuorilegge».

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2 replies on “Terni, le biciclette (pubblicitarie) fanno discutere. Comune: «Da noi nessuna autorizzazione»”

  1. ma quale probblema vi da fa girare l’economia anche per i piccoli sono nuovo non nocive e generano lavoroe soprattutto fatturato da dove lo stato pre ndera il suo bel guadagno.
    ma pensate e scovate cose ben piu importanti invece di pensare a fare articoli per scrivere qualcosa.

    gianluca montironi questo è il mio pensiero

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