di M. To.
Il dubbio, in effetti, c’è. Nel bando per l’affitto di ramo d’azienda della struttura per anziani di Collerolletta – pubblicato il 18 agosto e per partecipare al quale «dovrà essere inviata una manifestazione di interesse, entro e non oltre le ore 14 del settimo giorno successivo» – c’è qualcosa che lo ha fatto sorgere.
La Uil Il segretario della Uil ternana, Gino Venturi, non fa complimenti: «Sembra roba di un altro secolo. Eppure il bando – a firma della dottoressa Marcella Galvani, commissario governativo dell’Aidas in liquidazione coatta amministrativa – per l’affitto di ramo d’azienda della struttura per anziani di Collerolletta (Terni), all’articolo 5 recita che ‘i rapporti di lavoro a tempo indeterminato (con esclusione di quelli in astensione per maternità) continueranno con l’aggiudicatario il quale dovrà mantenere sussistenti detti rapporti di lavoro per tutto il periodo di vigenza del contratto d’affitto di ramo di azienda’»
Discriminazione? Secondo Venturi, insomma, «con il nuovo gestore di Collerolletta continueranno a lavorare le lavoratrici con contratto a tempo indeterminato, ma sembra siano escluse quelle in astensione per maternità. Dovrebbe riguardare almeno quatro casi che, pur avendo un contratto a tempo indeterminato, con il passaggio di gestione rimarrebbero senza il loro lavoro. Essere penalizzate per la maternità ci sembrerebbe cosa di altri tempi ed è singolare che il bando sia stato emanato da un commissario governativo. E pensare che lo stesso bando deve essere stato a lungo meditato visto che è stato emanato con mesi di ritardo».
«Bando da rifare» La Uilfpl di Terni «ritiene che il bando debba essere immediatamente modificato a tutela della maternità e segnala la questione alla direzione provinciale del lavoro, al competente ministero, alla consigliera di parità». La legge, dice Venturi,«e una copiosa e uniforme giurisprudenza consentiranno certo una agevole tutela delle lavoratrici coinvolte. Tuttavia deve già preoccupare tutti il solo fatto che situazioni come questa possano presentarsi e quindi occorre tenere alta la guardia per mantenere i diritti conquistati nei decenni passati e che ora rischiano, da più parti, di essere messi in discussione».