di Massimo Colonna

Ventitre studenti della facoltà di Scienze e tecnologie geologiche martedì e mercoledì ospiti dell’Ast per studiare la discarica di Valle e il suo progetto di rilancio. L’obiettivo è quello di «familiarizzare con una realtà produttiva di elevato profilo che insiste in un sito di interesse nazionale e in cui vengono affrontate anche problematiche relative alle aree di discarica».

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La visita In viale Brin i ragazzi iscritti al corso di ‘Messa in sicurezza e bonifica di siti contaminati’ della facoltà di Scienze e tecnologie geologiche. «Un approccio tecnico-scientifico rigoroso che va oltre le prescrizioni minime richieste per legge – ha spiegato il professor Fulvio Celico, alla guida del gruppo e responsabile scientifico per l’ateneo emiliano del laboratorio di Studi interdisciplinari sulle risorse idriche. Un Hydrogeocentre cui Ast ha affidato lo studio idrogeologico ed il monitoraggio qualitativo delle acque sotterranee.

Il caso di Parma «In Italia – spiega Celico – l’Hydrogeocentre dell’università di Parma è l’unica struttura di ricerca universitaria in grado di sviluppare, con proprio personale, studi sulle acque sotterranee con un approccio interdisciplinare, attività di ricerca all’avanguardia, progetti nazionali e internazionali che includono anche studi idrogeologici in aree povere del pianeta, come Etiopia, Saharawi e Cuba». Martedì la visita della delegazione agli impianti di viale Brin, mercoledì quella in discarica per studiare in particolare le impermeabilizzazioni al fondo e il capping per monitorare la qualità delle acque sotterranee.

Gli studi Nel primo appuntamento i ragazzi hanno visitato gli impianti, in particolare i parchi rottame, i forni 4-5, Aod2, Cb3 e la rampa scorie, per scoprire come funziona la filiera di produzione. La produzione e la gestione delle scorie sono infatti gli aspetti di maggiore interesse per il gruppo di studiosi che analizza principalmente caratteristiche e modalità di realizzazione delle impermeabilizzazioni al fondo delle discariche e del capping, monitorando la qualità delle acque sotterranee nella rete di controllo.

Twitter @tulhaidetto