di Mar. Ros.
Il disavanzo complessivo del Comune di Terni è di oltre 56 milioni di euro e sin qui nessuna novità visto che questo è determinato dal riaccertamento dei residui effettuato nel 2015, pari a 53 milioni, ai quali vano aggiunti i 3,5 di disavanzo relativo al 2015 da ripianare entro il triennio 2016-2018, il resto nei prossimi 30 anni. Tra le criticità diffuse, sulle quali il collegio dei revisori dei conti ha chiesto di intervenire, permane l’incapacità di riscossione del credito.
Incassato solo il 2% delle sanzioni elevate «La scarsa capacità di recupero delle somme dovute all’ente – è stato spiegato dai revisori – influenza l’anticipazione di cassa alla quale il Comune ricorre frequentemente (nel 2015 per oltre 10 milioni) pur mantenendo circa 584 mila euro in fondo cassa». Sorprendenti i dati relativi alla riscossione: nel 2015, hanno certificato i revisori, si è registrato un 49% di mancato introito da permessi a costruire che sale al 75% alla voce ‘entrate per recupero evasione tributaria’, si attesta al 67% il mancato introito da proventi per i beni dell’ente fino a raggiungere la punta del 98% nel caso delle sanzioni per mancato rispetto del Codice della strada. «Risulta pari a zero – hanno riferito i membri del collegio in terza commissione – il recupero delle evasioni Ici e Imu accertati per 1,4 milioni». I revisori hanno, a questo proposito, sollecitato l’ente a effettuare delle verifiche sugli agenti di riscossione (Equitalia e non solo), per accertare che siano stati utilizzati tutti gli strumenti previsti dai termini di legge per recuperare i crediti e, in caso contrario denunciare la responsabilità degli agenti stessi.
Entro il 2016 ricognizione debiti con le partecipate Rispetto alle spese del personale il collegio dei revisori dei conti ha chiesto una rettifica di registrazione contabile la quale sarebbe avvenuta con criteri non perfettamente conformi alle norme di riferimento, annotazione tecnica importante che però non ha avuto effetti significativi sulla stesura del conto nel suo complesso. Il processo di riconciliazione con le partecipate quindi l’accertamento dei rapporti economico-finanziari con le società dovrebbe terminare entro l’anno in corso e a quel punto resterà da valutare se inserire quelle somme dovute nella lista dei debiti fuori bilancio o optare per accordi transattivi. «Le criticità, soprattutto nel settore bilancio – hanno puntualizzato i revisori – sono significative per un Comune così importante è giunto il momento di intervenire seriamente per evitare di complicare anche il lavoro del collegio». Da più commissari è arrivata allora la proposta, direttamente ai revisori, di indicare soluzioni di ottimizzazione del personale in tal senso. Slittano alla prossima seduta il voto e la discussione sulla nuova tariffazione dei servizi.
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