Crocifisso rimosso dall'aula, 'Civiltà laica' con Coppoli

di M.R.

Si terrà il prossimo 13 febbraio il contraddittorio tra il professor Coppoli, accusato di aver divelto il crocefisso dall’aula scolastica nella quale insegna, e l’ufficio scolastico regionale dell’Umbria.

Italo Casali Aspra la reazione del presidente del consiglio d’istituto ‘Allievi Sangallo’, Italo Casali, che in una nota scrive: «E così anche il prof Coppoli gode dei suoi dieci minuti di visibilità: non mi interessa scendere nella questione del crocifisso sì, crocifisso no nelle aule scolastiche, piuttosto è da segnalare la violenza del gesto in sé compiuto dall’insegnante che avrebbe avuto e ha ben altri strumenti per esprimere suggerimenti o miglioramenti riguardo l’arredo, anche a fini educativi, delle aule. Un professore che entra in una classe di studenti adolescenti – prosegue Casali – ‘armato’ di attrezzi da carpenteria e sale addirittura sulla cattedra per modificare, senza autorizzazione alcuna, lo status quo della parete di un edificio pubblico offre ai giovani ragazzi che vanno a scuola anche per formarsi una coscienza civica di rispetto delle istituzioni, un esempio indecoroso, violento e irrispettoso che non può non essere condannato e sanzionato».

Democraticamente «Il prof Coppoli – precisa il presidente del consiglio d’istituto – ha tutto il diritto di esternare le sue opinioni in altri luoghi deputati alla libera espressione che non nelle aule di un istituto statale dove, in primo luogo e attraverso l’esempio, deve essere insegnato il rispetto per la democrazia e i valori fondanti di uno stato di diritto. Come presidente del Consiglio d’istituto – conclude Casali – mi auguro fortemente che l’Ufficio scolastico regionale sappia adottare i provvedimenti del caso».

All’Itis L’istituto intanto riceve il plauso dei giovani di Forza Italia, i quali accolgono positivamente l’iniziativa promossa di ospitare nella giornata del 10 febbraio un dibattito sul dramma delle foibe e sull’esodo dei giuliano dalmati. «Comprendiamo e sappiamo che i temi trattati aprono ancora, a distanza di anni, dolorose ferite – scrive la giovanile del partito di centrodestra – che producono spesso scomposte prese di posizione. Il nostro auspicio è che sulla scia di questa iniziativa, alla quale auspichiamo possano aderire il maggior numero di associazioni e persone che ancora conservano nella memoria il ricordo di quei fatti, si possa iniziare a costruire all’interno delle scuole e non solo un serio percorso di approfondimento su alcune pagine oscure della nostra storia».

2 replies on “Terni, caso del crocefisso tolto dall’aula: parla il presidente del consiglio d’istituto”

  1. Proprio perchè la scuola deve fornire un esempio e un modello per la crescita civica e per la formazione dei cittadini il crocifisso posto sulla testa dell’insegnante è una forzatura che non ha alcun senso. Il professor Coppoli non ha mai contestato la possibilità e la libertà di chiunque ad esporre e a portare con se simboli religiosi, politici o quant’altro. La scuola è un luogo pubblico, aperto a tutti e non può quindi essere “presieduto” da simboli che appartengono solo ad una parte. Farebbero bene i responsabili dell’istruzione ad occuparsi della manutenzione degli edifici, del decoro e della pulizia, nonchè degli strmenti didattici, che sono il vero simbolo del rispetto delle istituzioni nei confronti degli studenti, se si vuole che poi gli stessi imparino a rispettare le istituzioni

  2. infatti “il rispetto per la democrazia e i valori fondanti di uno stato di diritto” implica la rimozione di ogni simbolo religioso. la repubblica e’ laica, la cei non e’ il consiglio degli ulema e non siamo in iran.

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