di Massimo Colonna
Si è quasi rischiato di arrivare alle mani. Tensione alle stelle martedì mattina in Comune a Terni dove il gruppo consiliare del M5s, affiancato dal consigliere regionale Andrea Liberati e dal senatore Stefano Lucidi, ha convocato una conferenza stampa sul ‘Sistema Terni’. Durante l’incontro, però, hanno fatto irruzione i lavoratori delle cooperative con il presidente di Actl, Sandro Corsi, indagato nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti del municipio, così come Antonio Sabatini della Ultraservizi. In prima battuta il confronto tra le parti, che già si erano scontrate in consiglio comunale, è stato pacato ma nel giro di pochi minuti la situazione è precipitata tra grida e urla.
La conferenza Tutto inizia alla fine della conferenza, quando una delegazione di dipendenti delle cooperative fa ingresso negli uffici del Movimento Cinque Stelle proprio dove era in corso l’incontro con i giornalisti. «Questo è un luogo pubblico giusto, possiamo entrare?», ha chiesto Corsi entrando. A quel punto, tra lo stupore dei rappresentanti grillini che evidentemente non si aspettavano la visita, è iniziata la discussione che, prima pacifica seppur in un’atmosfera quasi incredula, ha preso pieghe più pesanti.
Il convegno «Volevamo invitarvi ad un convegno sulla cooperazione sociale – ha spiegato Corsi giustificando la presenza sua e dei dipendenti – che terremo i primi di gennaio. Speriamo possiate venire perché sarà importante». Qualcuno ha notato una vena polemica, in particolare dopo quello che è successo durante uno degli ultimi consigli comunali e soprattutto con il clima teso dopo l’operazione Spada. E a quel punto i toni sono iniziati ad alzarsi.
Parole grosse «Siete entrati in casa nostra, non potete stare qui, questi sono i nostri uffici», ha provato a spiegare Liberati. Poi gli animi si sono accesi, alla presenza anche delle forze di polizia che erano presenti sul posto. Urla, un paio di confronti faccia a faccia tra Corsi e Liberati e De Luca che urla: «Io non ho mai detto ladro a nessuno», in riferimento ad alcuni passaggi che gli sarebbero stati attribuiti proprio in quel consiglio comunale. La baruffa dura quasi mezz’ora e piano piano tornano toni più civili, fino a quando tutti escono dalla stanza.
La conferenza I temi trattati nella conferenza restano a questo punto in secondo piano. I rappresentanti del M5S hanno ribadito «la necessità di un passo indietro da parte del sindaco e della giunta: stiamo vivendo un ‘sistema Terni’ che è arrivato ad un punto di non ritorno, ogni giorno che passa vengono fatti danni irreparabili alla città». Il consigliere comunale Valentina Pococacio, affiancata anche dal collega Federico Pasculli, ha puntato su «affidamenti pubblici che restano in piedi dal 1999» e su «bandi che vengono effettuati senza chiarezza: su questo abbiamo chiesto conto a tutti i consiglieri comunali e a tutti gli organi preposti a Palazzo Spada e ancora stiamo aspettando notizie».
Parla il sindaco «Chi grida al sistema inizi a rispettare la democrazia e le procedure legali. La caccia alle streghe rischia di disgregare la città e sull’onestà vado a testa alta». Nel pomeriggio arriva anche l’intervento del sindaco Leopoldo Di Girolamo in una nota dopo la movimentata conferenza dei 5Stelle. Il primo cittadino replica alle accuse mosse dai penta stellati. «L’accusa di sistema e di disonestà la considero infamante e gratuita, da parte di quelle opposizioni che non vogliono rispettare né il voto democratico né l’operato della magistratura. La magistratura ha avviato un’indagine per approfondire alcuni temi, ma c’è chi è arrivato già alle sentenze delle sentenze e brandisce il cappio. Il primo a non rispettare la magistratura e la legalità è chi mette in circolazione atti coperti da segreto istruttorio, atti utilizzati come clave, senza possibilità di difendersi».
Accuse generiche «E’ ormai evidente – prosegue il primo cittadino – che si vuole interrompere una azione di governo che ha ricevuto il mandato dagli elettori, è chiaro che si vuole creare un clima di accuse generiche e infondate. Sul versante dell’onestà vado a testa a alta, non appartengo ad alcun sistema, non ho mai agevolato o favorito aziende, cooperative o altro. Ho sempre badato agli interessi della città. Se c’è qualcuno che pensa che avere sede a Terni, sia un elemento di sospetto, lo dica chiaramente. Sulla moralità personale aggiungo che dalla politica non ho tratto guadagni né costruito posizioni di privilegio. Ho vissuto sempre con la mia professione. Sono stato il primo parlamentare ad dimettersi al momento dell’elezione a sindaco. Come parlamentare sono sempre stato il primo contribuente del mio partito e da cinque anni nelle mie tasche non entra un euro dell’indennità da sindaco».
Da Forza Italia solidarietà ai 5Stelle Sul caso interviene anche Raffaele Nevi, presidente del gruppo di Forza Italia. «La indegna gazzarra che ha interrotto la conferenza è la conferma dell’agitazione che regna dalle parti della sinistra ternana. Chi mi conosce bene sa quanto io sia lontano da atteggiamenti forcaioli dei grillini. Sbagliano sempre a fare di tutta l’erba un fascio anche se di erba cattiva ce n’è tanta in giro. Dopo aver visto le immagini mi sento di esprimere solidarietà ad Andrea Liberati e al M5S che si è visto arrivare una delegazione con l’intento di disturbare. Il mio consiglio spassionato a Corsi, Sabatini, eccetera è di cessare questa vergognosa caccia dell’oppositore e aspettare serenamente che la magistratura faccia il suo corso e di denunciare chi ritenessero stia violando la loro onorabilità».
Il portaborse di Melasecche Sulla vicenda interviene anche Enrico Melasecche, della lista civica di opposizione ‘I Love Terni’, che parla di «ennesima prestazione muscolare del solito padroncino il quale ha assalito, con urla belluine e becere provocazioni, alcuni eletti che stavano svolgendo, nella stanza a loro riservata, una conferenza stampa con la partecipazione peraltro di un senatore della Repubblica. Ne parlo per la semplice ragione che il sottoscritto, pur assente, è stato tirato per il bavero («Eri il portaborse di Melasecche», Corsi ha urlato a Liberati, ndr). Come se fossi un qualsiasi malfattore. Mai viste scene di tale intimidazione e provocazione nella storia cittadina, difficile immaginarle in altre città. Sono indignato non solo e non tanto perché questi soggetti si permettono di continuare in intimidazioni personali, nella impunità loro garantita anche dal ruolo che svolgono all’interno dei partiti, quanto per il fatto che tutto questo accade e si ripete mentre la procura indaga».
La replica di De Luca Dopo la presa di posizione del sindaco nella serata di martedì ecco la controreplica di De Luca. «Il M5S ha presentato oggi pomeriggio un’interrogazione urgente per sollecitare per l’ennesima volta la pubblicazione dei bandi di gara degli appalti in scadenza. Finora non abbiamo ricevuto risposta. Questi sono i comportamenti che stanno mettendo a repentaglio la serenità dei lavoratori e su cui noi pretendiamo immediata chiarezza. I mandati di pagamento non partono, questo ci è stato segnalato oggi dagli stessi lavoratori. Lei signor Sindaco dovrebbe avere il coraggio di dire alla città che queste sono le conseguenze di un dissesto occultato. Come può accusarci di inopportunità nel chiedere spiegazioni in merito a 2 milioni e 300 mila euro di affidamenti diretti? Come potete rifiutarvi di dare spiegazioni in merito ad affidamenti diretti svolti in funzione di una procedura svolta nel 1999? Chi vuole il male dei lavoratori non è chi pretende trasparenza e legalità ma chi rischia di interrompere i servizi come nel caso de Il Melograno e del Il Cortile, con gravi conseguenze soprattutto su utenti e lavoratori. Non si permetta di attribuirci parole mai dette. Ci saremmo aspettati un’immediata presa di posizione da parte del Pd e da parte sua signor sindaco, una dichiarazione di solidarietà per la vergognosa interruzione della nostra conferenza stampa da parte di un membro della direzione comunale del Pd ternano. Lei è primo cittadino di tutti i ternani compresi quelli che mettono in discussione il suo operato. Con il suo silenzio lei ha fatto proprio questo gesto».
Parla il Pd comunale «Le quotidiane e maldestre accuse che tentano di avvelenare il dibattito politico, confermano l’assenza nelle opposizioni di una classe dirigente all’altezza della città: non riscontriamo visioni alternative alla nostra sul futuro di Terni, se non quella dello sterile conflitto e della confusione». In serata poi arriva anche la nota della segreteria comunale del Pd. «Prendiamo atto che si sta adottando una strategia urlata ed inquinante: forse mediaticamente efficace, ma politicamente improduttiva. La cultura politica basata sulle invettive e sulle offese non appartiene al Pd. Proseguiremo con responsabilità nella guida della città, confermando e rafforzando la volontà di cogliere con serietà e attenzione anche gli umori critici e costruttivi dei cittadini e delle articolazioni della società».
@tulhaidetto