di Mar. Ros.

Una recinzione, in parte coperta dalla vegetazione, a proteggere il nulla; cancelli di lamiera divelti, box di rimessa attrezzi abbandonati all’incuria del tempo e rifiuti di ogni tipo a ridosso dell’area. Ecco cosa hanno trovato i consiglieri della prima commissione, a Maratta sul terreno ceduto dal Comune alla Edilstart (a detta dell’assessore Andreani prossima all’asta) per la realizzazione di un progetto mai avviato e che ancora fa saltare i nervi a Enrico Melasecche.

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Area Paip di Maratta ceduta all’Edilstart «Il comune di Terni attraverso gli Uffici di competenza certificò il falso – dichiara il capogruppo di I love Terni -, la giunta affidò l’immensa area Paip (destinata a insediamenti produttivi) con larghissimo valore commerciale direttamente al privato (quindi senza gara) a prezzo politico e, come accertato dal Nop, l’amministrazione mise in campo un’operazione extragiudiziale (a seguito di un ricorso al Tar da parte di Confartigianato e Cna) volta a favorire le associazioni di categoria rispetto ai canoni di locazione degli spazi espositivi che sarebbero dovuti sorgere. L’assessore all’urbanistica Francesco Andreani smonta le accuse: «Tutto regolare, solo un ritardo burocratico»

Il sogno di un museo dei motori a Terni La vicenda è più o meno nota e piuttosto datata, quando si dice Edilstart infatti ci si riferisce all’impresa che avrebbe dovuto realizzare a Maratta un centro direzionale-commerciale da 30 mila metri quadrati che avrebbe dovuto ospitare anche negozi dei marchi  Decathlon e Pittarosso; la stessa Edilstart alla quale nel 2013 furono revocati i permessi a costruire per ritardi nell’inizio dei lavori. A rispolverare la questione ci pensa Melasecche che già in passato aveva usato toni duri. «Quelli che Palazzo Spada dichiarò lavori iniziati – racconta – erano in realtà solo dei paletti in ferro atti a delimitare il perimetro del cantiere come accertò la direzione Urbanistica della Provincia da me sollecitata. Tutto ciò a seguito di un’irregolarità che era già sotto gli occhi di tutti e mi riferisco alla cessione ad personam del terreno a favore di Edilstart, giustificato da quello che venne definito un progetto di assoluta valenza architettonica: lì infatti – spiega Melasecche – doveva sorgere un museo dei motori con tanto di gigantesca sfera di cristallo, ma dopo che su questo si espresse favorevolmente il consiglio, la giunta pensò bene di modificare tutto in convenzione con l’impresa».

Edilstart ha chiesto permesso a costruire «Scaduti i termini per la realizzazione dell’opera, nonostante la proroga concessa dalla Regione visto il particolare momento di crisi del settore del mattone perché – chiede oggi con un atto il consigliere – il Comune non si è ancora riappropriato di quell’area? È nel diritto dell’ente, visto il caso di inadempienza da parte di Edilstart, riprendersi il terreno pagando solo dopo aver acquisito credito dal nuovo affidatario, così come è nelle sue facoltà indire una gara trasparente che sia di interesse per il pubblico e il privato».Rispetto agli attacchi del consigliere di I love Terni, l’assessore Andreani non incassa la botta in silenzio ma spiega: «La prima convenzione stipulata con Edilstart risale al 20 marzo 2011, la seconda (ancora in essere) al 16 dicembre 2013». I contenuti pare non siano noti al consiglio, tato che i commissari ne hanno chiesto copia. In ogni caso Andreani prosegue: «La procedura in atto per il titolo edilizio è corretta e rientra nei termini concordati, l’Edilstart ha infatti richiesto il permesso a costruire e questo è in fase di rilascio, mancano i pareri delle direzioni Patrimoni, Verde pubblico e Mobilità i quali forniscono questo genere di documentazioni nell’arco di 12/14 mesi».

La convenzione tra Edilstart e il Comune Le dichiarazioni di Andreani hanno fatto balzare sulla sedia i consiglieri Renato Bartolini del Pd e Marco Cecconi di Fd’I: «In questo caso di mesi ne sono passati 28» fa notare il dem, «I ritardi evidenziano una certa criticità dell’amministrazione comunale nel suo complesso – dice Cecconi – ma aldilà di questo c’è o no nella convenzione l’obbligo di costruire quanto previsto da progetto originario tra cui il museo dei motori?». Ecco allora formalizzata la richiesta di vagliare le Carte, soprattutto alla luce del fatto che «Edilstart andrà all’asta il prossimo giugno» come dichiarato da Andreani. L’esponente Pd Bartolini: «I futuri proprietari che intenzioni hanno?».

Twitter @martarosati28

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