di Marco Torricelli
La battaglia, all’ultimo sangue come sempre avviene quando si rompe un sodalizio durato anni, era andata avanti per mesi. Poi il silenzio.
Il cantiere E, soprattutto, un cantiere – quello di Cospea, che dovrebbe portare alla realizzazione di un nuovo centro commerciale, collegato con quello già esistente – desolatamente vuoto. Per lui si sono fatti una guerra legale senza pietà e adesso è fermo.
Il progetto Il complesso commerciale che dovrebbe essere realizzato – oltre 14mila metri quadrati, con circa quaranta nuovi negozi, uffici e strutture di servizio, per un investimento complessivo di 20 milioni di euro – si trova su un’area che era stata acquistata dal Comune dall’imprenditore Giunio Marcangeli per una cifra vicina agli 8 milioni di euro. I lavori erano partiti a novembre del 2012 e poi proseguiti fino allo ‘stop’ – drammatico – a giugno dell’anno scorso, dovuto al contenzioso fra il proprietario e l’impresa incaricata di eseguire i lavori.
Il contenzioso Tra Marcangeli ed Emanuele Amenta, l’appaltatore, era iniziato un botta a risposta – nel quale si erano anche inseriti i sindacati – sfociato poi in una vera battaglia legale. Che ad ottobre ha fatto registrare la vittoria di Marcangeli e la sconfitta, con tanto di fallimento, di Amenta.
I lavori Tanto che a novembre in cantiere era stato consegnato a Marcangeli, con tanto di annuncio: «Il cantiere finalmente riparte». Ma Moreno Castellucci, il presidente del comitato ‘No cavalcavia’ – perché per collegare questo nuovo centro commerciale con quello esistente, si deve sollevare il piano stradale e realizzare un passaggio pedonale e ciclabile, denuncia che non è così.
«Tutto fermo» Moreno Castellucci, il presidente del comitato, è ovviamente molto interessato alla cosa e spiega: «Il cantiere è immobile e non si vede mai nessuno in giro. Credevamo che, dopo che il proprietario nel è tornato in possesso, volesse recuperare i mesi perduti, ma non è così. Lì, non ci lavora mai nessuno».
I problemi In Comune dicono che non esistono impedimenti burocratici di sorta e che tutte le autorizzazioni ed i permessi concessi sono pienamente operativi. Per loro, insomma, Marcangeli potrebbe tranquillamente – come peraltro aveva detto – farlo ripartire, quel cantiere, con un’altra ditta appaltatrice. Le motivazioni del ‘fermo’ dei lavori abbiamo provato a chiederle noi, direttamente al proprietario dell’area, ma non ci ha risposto.