Il PalaEvangelisti di Perugia

di Daniele Bovi

Ventunomila euro e spiccioli, per la precisione 21.574 euro. Tanto, secondo i calcoli degli uffici Edilizia scolastica e sport, risparmierebbe palazzo dei Priori che ha messo in moto la macchina per riprendere in mano la gestione del Palaevangelisti, del palazzetto di viale Pellini e del Santa Giuliana. Comune di Perugia che risparmierebbe non solo soldi ma anche polemiche, visto quanto successo in questi ultimi mesi sull’asse Sir-Kronogest. Il punto di avvio verso la gestione diretta è la preconsiliare votata dalla giunta nei giorni scorsi e che ora inizia il suo iter consiliare: primo appuntamento martedì in Quarta commissione (previsti passaggi anche in Prima e in Seconda), con la variazione all’ordine del giorno e i documenti arrivati solo lunedì all’ora di pranzo a tutti i consiglieri, con quelli del Pd che promettono battaglia visto lo scarso preavviso e i contenuti dell’atto.

Il documento In primis la preconsiliare prende atto della relazione degli uffici, commissionata dalla giunta, con cui i dirigenti danno l’ok alla gestione diretta, tramite la quale centrare due obiettivi: risparmio economico e, viste le polemiche sopra citate, «un proficuo rapporto diretto e non mediato con tutti i soggetti utilizzatori delle medesime strutture». Per la gestione diretta però serve una modifica al regolamento sulle modalità di affidamento degli impianti che, «Curi» a parte, ne prevede una sola, ovvero la concessione a terzi attraverso una gara. Con il nuovo testo allegato alla preconsiliare invece si dà la possibilità al Comune di gestire gli impianti in via diretta. Modalità, quest’ultima, che impone una serie di variazioni (in entrata e in uscita) al bilancio di previsione 2016/2018 approvato nei mesi scorsi e che dunque fanno parte del documento.

Gestione diretta Sostanzialmente, tra le voci in entrata ci sono i maggiori incassi derivanti dalla gestione diretta e, tra le uscite, le utenze da pagare e l’aumento della cifra pagata ogni anno alla cooperativa Servizi associati. Già perché sarebbe quest’ultima, secondo quanto riporta la relazione, a farsi carico dei lavoratori attualmente impiegati negli impianti per tutte quelle operazioni che palazzo dei Priori non può fare direttamente: nella proposta, già formalizzata, della Servizi associati (che attualmente si occupa di cimiteri, decoro e manutenzioni) si parla di aperture e chiusure, pulizie, custodia, parte della manutenzione ordinaria e presidi durante gli eventi, dalle manifestazioni sportive ai concerti. Il conto, annuo, è da 283 mila euro, presentato quando Kronogest attraverso una lettera al Comune datata sette settembre aveva alzato bandiera bianca: «Per favorire – scriveva la società – il perseguimento dei vostri fini istituzionali, si rende disponibile fin d’ora a valutare qualsivoglia iniziativa o presa di posizione che codesta Amministrazione dovesse assumere rispetto al rapporto gestionale degli impianti sportivi».

Addio a Kronogest La rottura con Kronogest non sarebbe immediata. La clausola per dirsi addio è quella contenuta dall’articolo 28 del capitolato di gara, il quale prevede che «l’Amministrazione Comunale potrà recedere unilateralmente dal rapporto, senza risarcimento danni, per motivi di pubblico interesse con preavviso di almeno 6 mesi». Motivi di pubblico interesse che sono i minori costi e i migliori rapporti con le società che usufruiscono degli impianti. E a proposito di costi, tirata una riga il quadro è questo: sobbarcarsi la gestione costerebbe al Comune 431 mila euro a fronte di 244 mila di incassi, ai quali però vanno aggiunti i 208 mila che palazzo dei Priori non pagherebbe più ogni anno al concessionario come contributo. Il risparmio, dunque, è di 21 mila euro.

I conti Per quanto riguarda la gestione, la voce più consistente è quella relativa alla Servizi associati (283 mila euro), seguita dai costi per le utenze (133 mila euro) e dai 15 mila per la manutenzione ordinaria. Tra le voci con segno più invece ci sono i 136 mila euro relativi alla concessione degli spazi per attività sportive, i 14 mila per le manifestazioni occasionali, i 42 mila derivanti da concerti (18 mila solo da Umbria Jazz per l’uso del Santa Giuliana) ed attività extrasportive e 11 mila come diritti sui biglietti venduti che il Comune incasserebbe. In programma però c’è anche la possibilità che il Palaevangelisti cambi nome: l’idea è infatti quella di trovare uno sponsor principale, come avviene in molte altre città d’Italia, che voglia legare il suo nome a quello del palazzetto. Cifra minima da versare, secondo i calcoli di palazzo dei Priori, 40 mila euro.

Twitter @DanieleBovi

Questo contenuto è libero e gratuito per tutti ma è stato realizzato anche grazie al contributo di chi ci ha sostenuti perché crede in una informazione accurata al servizio della nostra comunità. Se puoi fai la tua parte. Sostienici

Accettiamo pagamenti tramite carta di credito o Bonifico SEPA. Per donare inserisci l’importo, clicca il bottone Dona, scegli una modalità di pagamento e completa la procedura fornendo i dati richiesti.