Il dirigente Gori e l'assessore Pula (foto Fabrizi)

di Chiara Fabrizi

Imu e Tasi approvate all’unanimità. Tari e addizionale Irpef a maggioranza, ma col voto contrario di Massimiliano Capitani (Pd). Via libera della commissione alla prima pratica del bilancio previsionale 2016 che sostanzialmente conferma l’impianto fiscale già delineato nel 2015, anche perché per aliquote sugli immobili a bloccare eventuali ritocchi all’insù ha pensato la legge di stabilità. Confermato comunque anche il costo della tassa rifiuti che continua a pesare con la gestione Vus 5,8 milioni anche se per oneri vari con le bollette se ne pagheranno 6,2 milioni.

Imu e Tasi La pratica è stata illustrata dal dirigente finanziario, Claudio Gori, che ha spiegato come la Tasi quest’anno venga applicata soltanto per i fabbricati strumentali all’attività agricola generando un gettito di 115 mila euro, contro gli oltre 2 milioni dello scorso anno quando si applicava anche a prima casa. In questo senso, il tecnico ha spiegato come sarà il governo a trasferire le risorse anche se nello storno il Comune perde circa 140 mila euro. Sul fronte dell’Imu confermate le aliquote dello scorso anno con prima casa di lusso tassata allo 0,6%; abitazione concesse in comodato d’uso a parenti di primo grado 0,85%; abitazioni locate a canone concordato 0,85%; immobili Ater 0,46%; aree fabbricabili 0,81%; uso produttivo 0,97%; seconda casa e oltre 1,06%. «»

 Baratto amministrativo Il dibattito si scalda appena, invece, sull’addizionale Irpef riconfermata al massimo, ossia 0,8% con esenzione per redditi fino a 10 mila euro. Qui a chiedere se erano state compiute valutazioni sull’incremento del livello di esenzione è stato Capitani e a rispondere ha pensato Gori: «Alla luce delle nuove norme contabili la situazione si è fatta drammatica per tutti gli enti locali, ma per le note vicende (buco di bilancio, ndr) Spoleto soffre ancor di più. Da tecnico – prosegue – direi che per tenere dritta la barra la cosa più semplice sarebbe alzare la tasse, ma tra leggi e volontà dell’amministrazione così non è, quindi ci si muove in margini strettissimi che non ci permettono di alzare esenzioni né di praticare il baratto amministrativo perché – ha concluso il dirigente – al di là della validità dello strumento, diminuirebbero le entrate e noi non ce lo possiamo permettere».

Tassa rifiuti Inevitabile la reazione di Capitani: «Il baratto amministrativo è uno strumento sociale, di comunità, che non credo comporterebbe chissà quale riduzione delle entrate su un bilancio di 30 milioni di euro, ma al pari delle esenzioni non aumentate il punto è che non sono state neanche fatte valutazioni in questo senso». Chiude il cerchio del pacchetto di pratiche fiscali, la Tari che sostanzialmente conferma i costi in bolletta del 2015, anche se è sempre Capitani a evidenziare una differenza: «L’anno scorso il costo dei rifiuti era ripartito 55% alle famiglie e 45% alle imprese, quest’anno sulle famiglie grava il 56% senza peraltro alcuna distinzione di trattamento tra chi differenzia e chi no, uno sforzo andrebbe fatto anche verso l’applicazione della tariffa puntuale».

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