Ospedale di Perugia - foto Fabrizio Troccoli

E’ il consigliere Tommaso Bori a lanciare un grido d’allarme per la decisione di dimezzare il numero dei medici specializzandi in tutta Italia. Il Consigliere del PD pone l’accento sulle conseguenze negative determinate da tale scelta, non solo nei confronti dei giovani medici, ma soprattutto a scapito della comunità e della sanità pubblica. Per tali motivi Bori ha deciso di aderire convintamente alla manifestazione che si svolgerà domani a Roma davanti al Parlamento.

Dimezzati «Nel più assoluto silenzio da quest’anno sarà dimezzato il numero dei medici specializzandi in tutta Italia, si passerà da 5.000 borse di formazione specialistica in area sanitaria ad esattamente la metà: 2.500. Questo non significa soltanto che egoisticamente i giovani medici (dopo aver superato un test d’ingresso per la Facoltà di Medicina e Chirurgia, studiato per 6 anni le materie più disparate, sostenuto l’esame di Laurea e l’esame di Stato per l’abilitazione) quando si sottoporranno all’ennesimo test, cioè la prova scritta e pratica per l’accesso alla scuola di specializzazione, non avendo più posti non avranno la possibilità di concludere la loro formazione professionale»

La protesta «Se le cose rimarranno come sono oggi – dice ancora Bori – con il dimezzamento delle borse di formazione specialistica in area sanitaria, il danno non sarà solo per i giovani medici che si ritroveranno senza futuro, ma per tutta la comunità che si ritroverà senza il sistema sanitario pubblico a cui siamo abituati e senza medici competenti per mancanza di personale. Per questo mi unisco, con la speranza di non essere il solo dall’interno delle istituzioni, alle proteste e alle proposte che verranno portate avanti nella manifestazione di giovedì a Roma davanti al Parlamento “Investire sui giovani della Sanità per Investire sul futuro del nostro Sistema Sanitario Nazionale” a cui parteciperanno oltre 300 giovani medici con 6 autobus da Perugia e Terni per rivendicare una sanità pubblica ed accessibile».

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