Era la nota clinica Prosperius, sarà l’Istituto clinico Tiberino, quello che da oggi è incardinato in un progetto di risanamento e rilancio. «Uno dei tanti dossier complessi che abbiamo dovuto affrontare, forse uno dei più complicati che abbiamo ereditato e che ha impegnato in un lungo lavoro», ha detto la presidente Tesei in apertura dell’incontro, a Umbertide. «Stiamo rilanciando un’ azienda fondamentale per i servizi sanitari che è, e sarà in futuro, in grado di rispondere sempre di più alle esigenze di salute della popolazione.  Nel 2020 abbiamo trovato una società, nella quale il pubblico era in minoranza e con una politica di spese fuori controllo. La Regione ha avviato una serie di azioni, mentre intanto abbiamo varato la legge regionale che ha permesso al pubblico di essere maggioranza dell’azienda, visto il preminente interesse pubblico della stessa, trasformandola nella nostra 17esima partecipata regionale, per poi dare il benestare alla trattativa tra privati che ha permesso la presenza di un nuovo socio, appunto privato, esperto, umbro e capace di aggiungere risorse economiche e professionali. Mentre l’intensa politica di spending review, nel 2022 ha consentito di portare la perdita economica da quasi 1 milione previsto a mezzo milione».  Tutto anche grazie «alla ricapitalizzazione dell’azienda, alla ricostruzione di una governance ordinata in cui il pubblico ha poteri di indirizzo, vigilanza e controllo mentre il privato ha poteri di gestione. Abbiamo inoltre redatto un nuovo statuto – ha detto la presidente Tesei – e infine, ultimando con il nostro socio privato un piano industriale di forte rilancio per l’istituto che già in questo 2023 sta dando, in anticipo, i frutti». 

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I dati Così i dati dei primi due mesi del 2023: «Due su tutti – ancora Tesei –  il tasso di occupazione media dei posti letto è di 110 su 112, sostanzialmente la totalità e la previsione di ritorno all’utile che supererà il mezzo milione di euro.  Oggi abbiamo ben 118 dipendenti, con 15 infermieri stabilizzati e un bando di concorso per Oss alla cui graduatoria attingere per le esigenze aziendali, mentre abbiamo cessato ogni rapporto con le agenzie interinali che precarizzavano il lavoro e costavano 200.000 euro l’anno».

Carizia «Questo istituto per il nostro territorio è un fiore all’occhiello perché qui si curano pazienti provenienti da tutta Italia grazie anche alla presenza di un personale altamente qualificato»,  ha sottolineato il sindaco di Umbertide, Luca Carizia. L’assessore Coletto ha espresso «grande soddisfazione per questa operazione che dimostra che stiamo svoltando dopo la difficilissima fase legata alla pandemia».

Brugnoni Alberto Brugnoni, in rappresentanza del socio privato Brugnoni Sanità, ha annunciato che «a breve metteremo sul tavolo una serie di iniziative per il rilancio dell’attività. Al momento puntiamo soprattutto al rilancio tecnologico scegliendo i migliori nuovi macchinari. Abbiamo inoltre avviato contatti con i sindacati per impostare da subito una buona sinergia. Lavoreremo anche per contribuire ad abbattere le liste d’attesa e per supportare al meglio tutte le esigenze della sanità pubblica». 

Erano presenti anche il presidente della Commissione permanente Affari sociali e sanità del Senato, Franco Zaffini, il presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Marco Squartae la consigliera regionale Eleonora Pace, il direttore regionale Salute e Welfare, Massimo D’Angelo.