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Campionamenti Ingv a Spoleto (foto archivio)

di Chiara Fabrizi

Spunta un caso di pozzo con acqua calda anche a Foligno, precisamente a San Giovanni Profiamma. Mentre a Spoleto ci sono ancora due segnalazioni da verificare in zona San Giacomo. A confermare le novità è direttamente l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia che attraverso i propri tecnici già a fine 2015 ha seguito l’analogo fenomeno verificatosi a San Martino in Trignano, dove ha a lungo lavorato Fedora Quattrocchi, dirigente tecnologo di Ingv nel campo della sismogeochimica.

Pozzo di acqua calda anche a Foligno Qui a margine di un anno abbondante di studio venne ipotizzata la «microfratturazione con fuoriuscita di metano che a contatto con l’acqua e l’atmosfera si è ossidata, scaldando l’acqua». Se la stessa ipotesi può essere avanzata anche per il caso di Icciano di Spoleto emerso giovedì o a quello di San Giovanni Profiamma lo si capirà soltanto dopo che i campioni di acqua prelevata saranno vagliati dai laboratori di geochimica di Ingv che hanno sede a Palermo. A dirigerli è Francesco Italiano che raggiunto telefonicamente ha spiegato: «Il fenomeno può rientrare nel quadro della crisi sismica, già nel 1997 in occasione del sisma di Colfiorito abbiamo riscontrato anomalie di questo tipo. Le temperature non sono preoccupanti visto che si tratta di pozzi privati non potabilizzati, ma sapremo dirne di più dopo le analisi».  A fornire a titolo di opinione scientifica personale alcuni elementi sul fenomeno, intanto, è la dottoressa Quattrocchi che, oltre a seguire il caso di San Martino in Trignano, dove l’anomalia termica si è protratta per tre mesi, giovedì ha anche campionato l’acqua calda di San Giovanni Profiamma e Icciano.

Parla la Quattrocchi L’esperta, che tornerà a Spoleto anche per verificare le due segnalazioni di San Giacomo, spiega: «Storicamente e da letteratura, le acque di falda di scaldano in occasione di variazioni di campo di stress possibilmente connesse a forti terremoti. In questi ultimi quattro giorni – articola – a partire dal 9 gennaio vi sono state quattro segnalazioni di variazioni di temperatura sia nella zona di Spoleto-Campello che nella zona di Foligno. In particolare il pozzo di San Giovanni Profiamma è un sito ‘sensibile sismogeochimicamente’ che ha raggiunto 31 gradi con rilascio di gas e caratteristiche ferrugginose già riscontrate in occasione del terremoto di Colfiorito del 1997». In base ai primi riscontri nell’acqua prelevata a San Giovanni Profiamma è stato rilevato idrogeno solforato, metano ed elevata salinità che però non sarebbero stati riscontrati nella vicina sorgente. In tutti i casi si tratta di piccole falde acquifere, ma resta valida la raccomandazione del Comune che invita i cittadini a segnalare eventuali anomalie naturali attraverso la compilazione del questionario La terra ti parla, impara ad ascoltarla così da permettere agli esperti di acquisire eventuali nuovi elementi, monitorando la zona. Si attende l’esito degli esami.

@chilodice

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