verde pubblico

Nulla di fatto per le richieste avanzate attraverso la petizione promossa da Coscienza verde ormai un anno e mezzo fa; documento attraverso il quale si chiedeva una «ottimale gestione del verde pubblico nel Comune di Perugia». A legislatura quasi conclusa, i promotori riscontrano ulteriori ritardi e nessuna risposta: «Quando si deciderà l’amministrazione – scrivono in una nota – ad ascoltare veramente i propri cittadini coinvolgendoli nella gestione dei beni comuni?».

Petizione per il verde La petizione risale a ottobre 2020 e metteva in luce i disagi legati alla gestione del verde pubblico riscontrati dai cittadini. «Segnalazioni di erba alta, capitozzature alberi, immondizia a terra, arredi urbani deteriorati, notevole abbattimento del patrimonio arboreo con un deficit di 997 alberi in cinque anni».

Le richieste I promotori chiedevano in sostanza una Piano del verde come «strumento necessario integrativo della pianificazione urbanistica generale». Una «mappatura georeferenziata delle aree e degli elementi del verde urbano (interventi effettuati e futuri)», da mettere a disposizione della cittadinanza tramite portale interattivo. L’istituzione di un Osservatorio di gestione «come organo di informazione, coprogettazione, costruzione e promozione». Compito dell’amministrazione, secondo la petizione, «riferire tutti i dettagli degli interventi che ha deciso di realizzare» all’Osservatorio. Proposta questa bocciata e sostituita dall’istituzione di una Consulta del verde. La chiusura del bilancio del patrimonio arboreo sempre in positivo, aggiornato in tempo reale nel portale interattivo, la promozione della Giornata nazionale degli alberi (21 novembre), attività di educazione ambientale e, infine, la gestione pubblica della manutenzione del verde tramite i giardinieri di quartiere.

Insoddisfazione A primavera del 2021, la Terza Commissione consiliare ha votato sul contenuto della petizione, adottando solo alcune richieste. Tuttavia, a oggi, dicono dall’associazione, sembrerebbe un nulla di fatto. Un problema di tempi, poiché «l’amministrazione ha tempo un anno dall’approvazione del regolamento per attivare la Consulta stessa, e cioè ad agosto 2023. Ormai a legislatura conclusa. Questo a noi, seppure tecnicamente ineccepibile, ci sembra una mancanza di rispetto riguardo alle istanze civiche presenti in città. Nel frattempo la gestione del verde pubblico non ha subito sostanziali miglioramenti e i parchi rimangono spesso luoghi difficilmente fruibili». 

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