di Dan.Bo.
È in programma per la prossima settimana l’incontro dal quale si capirà se il Pass Tpl, ovvero gli abbonamenti a tariffa agevolata a favore degli studenti universitari introdotti un anno fa in via sperimentale, avrà un futuro; quel che è certo è che gli ostacoli, in primis economici, sono diversi. A tornare sul tema giovedì sono stati i rappresentanti degli studenti dell’Università di Perugia, della Stranieri, del conservatorio «Morlacchi», del «Briccialdi» di Terni e il garante degli studenti Adisu Lorenzo Mazzola.
Gli studenti In una lettera inviata alla presidente della Regione Donatella Tesei e all’assessore ai Trasporti Enrico Melasecche, gli studenti sollecitano il rinnovo del Pass che scadrà il 30 settembre e un allargamento anche agli Afam (gli istituti di Alta formazione artistica, musicale e coreutica), finora esclusi. Gli studenti, parlano di un «fondamentale strumento di mobilità e di diritto allo studio per la categoria studentesca: migliaia di studenti non possono permettersi di pagare centinaia di euro per sottoscrivere gli abbonamenti tradizionali, obbligandoli all’utilizzo del mezzo privato o, se fuorisede, costringendoli a cercare casa nel centro storico, già estremamente congestionato e caratterizzato da una costante ascesa dei canoni di locazione». Tutti motivi per i quali viene chiesta con urgenza la convocazione di un tavolo.
La riunione Il confronto con tutti gli attori coinvolti si terrà la prossima settimana e, in quella sede, si tenterà di affrontare quelle che Melasecche chiama «difficoltà rilevanti». La convenzione sottoscritta da Regione, Comune di Perugia, le due università, Busitalia e Minimetrò prevedeva la possibilità per gli studenti di tutte le sedi di viaggiare a prezzi agevolati su tutti i mezzi. La Regione ha messo sul piatto 400 mila euro, il Comune 190 mila e l’Università degli studi 150 mila. L’obiettivo era quello di raggiungere almeno 20 mila sottoscrizioni così da permettere di rimanere nel budget. Il problema è che ne sono stati venduti 12.600, col risultato che servono subito 400 mila euro per coprire la differenza relativa al primo anno di sperimentazione.
Le risorse Per il futuro, invece, Melasecche spiega che Busitalia nelle scorse ore ha chiesto 650 mila euro in più rispetto agli 1,7 milioni posti a base dell’accordo; incremento «decisamente rilevante – dice Melasecche – di cui i tecnici stanno valutando la congruità». Tra le opzioni che saranno valutate anche quella di una sorta di silenzio-assenso, sulla base del quale il Pass verrebbe assegnato a tutti gli studenti di default, salvo esplicita rinuncia, così da ridurre i costi. Sempre da valutare poi la richiesta degli studenti di estendere i benefici anche agli Afam. «Risulta urgentissimo – dice Melasecche – accelerare decisioni responsabili» per arrivare a un rinnovo che la Regione auspica. Nei prossimi giorni se ne saprà di più.