di M. R.

Non è la prima né l’unica forma di protesta, ma forse è la più forte tra quelle sino a questo momento adottate. Una scritta nei pressi della rotonda di Cervara recita: «No acquedotto-difendi il Nera».

Acquedotto Terria-Pentima Nulla per cui ci sia bisogno di interpretazione, il riferimento è chiaro e messo rosso su bianco perché tutti o sappiano e perché i più si oppongano all’opera di distribuzione idrica da 20 milioni che porterà acqua pulita nella Conca ternana per soddisfare il crescente fabbisogno della popolazione.

M5s L’opposizione all’acquedotto fu uno dei cavalli di battaglia del consigliere Andrea Liberati in campagna elettorale dopo che la stessa opera era stata oggetto di un consiglio straordinario aperto nel Comune di Arrone. L’esponente del M5s contestava il fatto che le captazioni fossero previste nei pressi di una discarica ma per i residenti nella valle del fiume Nera, il primo problema sta nella «inutilità di un nuovo acquedotto, soprattutto se non si interviene sulle perdite di quello esistente»

Valnerina ternana Già lo scorso anno, un’esponente dell’associazione Italia nostra Valnerina, dimostratasi sensibile al tema: «Perché – si chiedeva accorata – continuare a depredare le risorse del territorio invece  di tamponare le perdite dell’attuale acquedotto di Terni? Sorge il dubbio –aveva detto – che l’opera sia stata studiata ad hoc per l’accaparramento di acqua a vantaggio delle multinazionali».

Sii Dell’opera si è tornato a parlare di recente sia in occasione della manifestazione No inc, sia tra le mura di Palazzo Spada visto che, non essendo stata ancora pubblicata la gara per l’affidamento dei lavori da parte del Sii, il consigliere Enrico Melasecche (I love Terni) ha chiesto al sindaco Leopoldo Di Girolamo di riferire in aula sui tempi dell’intervento, ma soprattutto sulle procedure di espletamento della gara, auspicandone la massima trasparenza.

Twitter @martarosati28

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