Sapere che esiste, sospettarlo e non volerlo vedere. La sindrome dell’autismo che si manifesta nei bambini già prima dei tre anni, non solo è di difficile diagnosi per i medici ma anche di sofferta accettazione per genitori e familiari. Per questo motivo l’Onu ha indetto per il 2 aprile la giornata mondiale di consapevolezza dell’autismo e l’Umbria aderisce: illuminati di blu gli edifici ospedalieri del Santa Maria della Misericordia di Perugia e quello di Terni, ma anche Palazzo Donini, sede della giunta regionale, il campanile del Duomo di Spoleto e il Comune di Terni, che ha illuminato con luce blu l’obelisco di Arnaldo Pomodoro.
Regione Umbria La governatrice Catiuscia Marini ha scelto di partecipare alla campagna mondiale di sensibilizzazione ‘Light it up blue’, ritenendolo un segnale ulteriore dell’attenzione nei confronti delle persone affette da autismo e dei loro familiari. «La giunta regionale – fanno sapere da Palazzo Donini – ha recentemente approvato una delibera con cui finanzia la prosecuzione delle attività del Centro di riferimento regionale per i disturbi dello spettro autistico, collocato presso l’unità distrettuale di neuropsichiatria e psicologia clinica dell’età evolutiva, con sede nel Distretto dell’Azienda sanitaria Umbria 1. All’Ausl viene assegnato un contributo di 350 mila euro relativo al biennio 2016/2017 per il Centro e per un rafforzamento delle attività di supporto ai servizi per soggetti con spettro autistico. La Regione Umbria – si legge ancora nella nota – ha contribuito, tra l’altro, anche alla realizzazione del progetto ‘La Semente’, una realtà che offre assistenza terapeutica, servizi di imprenditoria sociale ed innovazione aziendale a misura di autismo con sede nelle campagne di Spello, gestita dall’Angsa Umbria».
Perugia Per dare un segnale di vicinanza e di sostegno alle persone affette da autismo, l’azienda ospedaliera di Perugia ha predisposto alcuni pannelli che illumineranno di blu l’atrio principale del S.Maria della Misericordia per tutta la giornata di sabato 2 Aprile. «L’iniziativa vuole essere un segnale di solidarietà alle famiglie che affrontano con coraggio una sfida tanto difficile – sottolinea il direttore generale Emilio Duca – . Da parte degli operatori sanitari l’impegno di perseguire la umanizzazione delle cure».