©Fabrizio Troccoli

Il simpatico assessore regionale Enrico Melasecche, impegnato sulle annose sfide di infrastrutture e mobilità in Umbria, di recente apparso sul palco di Pontida e, noto anche per la proficua propaganda del proprio operato, annuncia il «revamping», l’ammodernamento, dei quattro treni elettrici Minuetto. Annuncia anche il completamento dell’elettrificazione della linea entro il 2024. E, dice, che «torneranno a viaggiare prendendo finalmente il posto dei vecchi treni a gasolio». Afferma l’imminente trasferimento del primo dei 4 alle officine di Foligno per i lavori.

I paragrafi mancanti Andrebbero aggiunti alcuni paragrafi quelli che Umbria24 ha pubblicato un anno fa e che oggi ripropone per una più completa comprensione. Si ricorda ad esempio che i minuetto sono 4 e ancora deve partire il primo per il cantiere. E che 4 treni elettrici non bastano. Che questi treni sono stati cannibalizzati e gli interventi richiedono tempi lunghi e denari. E poi a che punto è la questione della pendenza della tratta Ponte San Giovanni Sant’Anna?

I paragrafi di un anno fa Perchè i treni a diesel? La risposta è perché l’elettrificazione della rete, da Ponte San Giovanni alla stazione Sant’Anna, non è ancora ultimata. Occorrono ulteriori interventi, in alcune tratte, quali la riattivazione delle sottostazioni, la revisione delle catenarie, l’attrezzaggio completo della tratta tra Ponte S.Giovanni e S.Anna, insomma il completamento dell’infrastruttura. Ma una volta ultimata l’elettrificazione, in questo tratto come in quello da Città di Castello a Sansepolcro, sarà possibile arrivare fino a Sant’Anna, percorrendo l’intera tratta nord? Qui la risposta è complicata: intanto occorrono altri treni elettrici in aggiunta ai 4 Minuetto fermi alla stazione di Umbertide, da revisionare. Ma questo problema troverà, prevedibilmente, soluzione con il nuovo contratto di servizio (essendo il precedente in capo a Busitalia, scaduto) che, analogamente a quanto avvenuto con quello di Trenitalia, recentemente rinnovato, dovrà prevedere la fornitura di altri treni.

Il problema pendenza Poi bisognerebbe effettuare i collaudi per il tratto che va da Ponte San Giovanni a Sant’Anna, che presenta una pendenza del 60 per mille con i nuovi treni, in quanto anche i Minuetto, acquistati a suo tempo, a causa della mancata elettrificazione, non sono mai stati fatti transitare su tale tratta. Tuttavia, questi treni in fase di costruzione, sono stati dotati di accorgimenti tecnici quali l’impianto frenante che consentono la circolazione anche a pendenze maggiori del 40 per mille. Eventuali problemi relativi all’armamento possono riguardare non solo il binario e le traversine, ma soprattutto il sottofondo, atteso che una pendenza così marcata, può determinare maggiori sollecitazioni. Tuttavia, l’intero rifacimento dell’armamento appena realizzato, non può non aver tenuto conto di tali specificità e quindi anche sotto questo aspetto è prevedibile che, a lavori ultimati, si potrà percorrere la tratta a velocità maggiori, garantendo tempi di percorrenza accettabili.

La nota dell’assessore Melasecche afferma che una volta rinnovati i quattro Minuetto ci saranno «ulteriori convogli, come già previsto».

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