di Iv. Por.

Fine dell’era Cerroni, inizio di quella Paoletti. Cambia pelle Gesenu e prova a scrollarsi di dosso i fantasmi delle inchieste giudiziarie e anche i legacci delle interdittive antimafia, che nei mesi scorsi hanno costretto l’azienda a ridurre le sue capacità operative. Il passaggio è avvenuto al termine dell’assemblea che si è svolta nella sede di Ponte Rio. Presenti i nuovi azionisti, è stato nominato il nuovo Consiglio di amministrazione, amministratore delegato e il Collegio sindacale.

TUTTO SU INCHIESTA GESENU

Gesenu tutta umbra «E’ l’Umbria il carattere distintivo della nuova compagine societaria di Gesenu», spiega il presidente Luca Marconi. Come umbro è il Gruppo Paoletti, che acquisisce il 55% del capitale tramite la propria Holding SocesFin Srl. Umbri, quindi, nel post Cerroni sono i soci azionisti privati, oltre che quelli pubblici, così come i membri del Cda e il management, «per una Gesenu – sottolinea Marconi – che si presenta all’appuntamento del proprio rilancio sostenuta dalla volontà unanime di recuperare spazi di identità, opportunità e dialogo, con tutti gli attori istituzionali e con la comunità regionale».

Le nuove cariche Marconi è stato confermato, insieme agli altri consiglieri di parte pubblica (il Comune di Perugia che detiene il 45% delle azioni), Alessandro Formica ed Alessandra Fagotti, mentre per la parte privata fanno il loro ingresso Stefano Farabbi, Francesco Paoletti, Domenico Antognelli, Mauro della Valle. Sindaci effettivi: Andrea Barbieri, Francesca Russo, Maria Stella Sposini, Sindaci supplenti Elena Falaschi, Paolo Mariani. Farabbi è stato nominato nuovo ad di Gesenu e sostituisce Dante De Paoli,s al quale sono andati i ringraziamenti per aver gestito «con merito e dedizione una fase di transizione delicata».

Revocare l’interdittiva L’obiettivo principale e prioritario della società a questo punto, spiega Marconi, «è rappresentato dalla revoca del provvedimento di informazione interdittiva antimafia emesso dalla Prefettura di Perugia per le molteplici limitazioni che comporta all’operatività dell’azienda e allo sviluppo dei progetti e degli investimenti previsti dal Piano Industriale, attraverso i quali passa il rilancio della stessa». La richiesta è motivata con il fatto che i motivi «che erano alla base della misura prefettizia hanno subito evoluzioni, in particolare grazie alle azioni e alle misure adottate dai soci e dal Consiglio di amministrazione con riferimento alle criticità riportate nel provvedimento, che si sono concentrate sia sugli assetti proprietari, da ultimo la cessione delle partecipazioni azionarie dei soci privati ma anche lo scioglimento e le dismissioni delle partecipazioni azionarie in società a rischio di infiltrazione mafiosa, sia sugli aspetti organizzativi e gestionali attraverso il licenziamento dei dipendenti con pregiudizi penali per reati c.d. associativi di tipo mafioso, la cessazione degli appalti in Sicilia, la riorganizzazione interna in termini di maggiori controlli e deleghe di responsabilità. Oltre a ciò si evidenzia che alcuni procedimenti penali, citati nell’interdittiva, a carico di amministratori e dirigenti della società si sono conclusi positivamente».

Istanza di riesame Nei prossimi giorni verrà formalizzata alla Prefettura di Perugia l’istanza di riesame del provvedimento interdittivo «nella consapevolezza – rimarca il presidente – che le criticità sono state superate e con l’auspicio che in tempi brevi l’azienda possa ritornare ad operare pienamente».

Possibili nuovi ingressi Dopo un anno difficile nel quale «Gesenu – per Marconi – ha dato comunque prova di solidità e di serietà, anche grazie all’impegno di tutti i dipendenti, si inaugura una nuova stagione con l’ingresso di figure di rappresentanza, imprenditoriali e manageriali di grande spessore, per un progetto di riposizionamento strategico dell’impresa e per il potenziamento dei fattori di successo, ed in particolare, come ha tenuto a precisare Vittorio Paoletti, presidente della Società SocesFin, l’attenzione si concentrerà sulla forza lavoro e sulla valorizzazione del capitale umano, primo valore per la competitività di un’azienda».

Riorganizzazione La nuova direzione mette già nel mirino «un’accelerazione del processo di riorganizzazione e crescita puntando su: qualità dell’offerta, alta specializzazione, ottimizzazione ed efficientamento dell’esistente e, al contempo, capacità di investimento con particolare riferimento all’impiantistica, poiché il mercato è trasformato da complesse esigenze tecniche e professionali, sociali, sanitarie, economiche ed ambientali. Un contesto nel quale la municipalizzata Gesenu, nata nel 1980, forte del radicamento nelle diverse realtà locali, deve affrontare una domanda che richiede la visione di ulteriori elementi strategici negli ambiti delle politiche di innovazione».

Piano industriale Una consapevolezza che ha posto le basi al Piano industriale nel quale è già indicato il consolidamento del business esistente: l’igiene ambientale, per poi massimizzare le sinergie operative e valorizzare il sistema di relazioni in atto. Si investirà pertanto «nel patrimonio impiantistico di Perugia – dice Marconi – e si potenzieranno gli attuali impianti di trattamento in un’ottica di incremento del recupero finalizzato alla vendita di materie prime seconde, di riduzione dello scarto di lavorazione e di riduzione progressiva dei conferimenti in discarica. Via obbligata per accedere con ancora più determinazione nel circuito delle filiere di valore del recupero e riciclo, poiché Ambiente e Sostenibilità saranno le parole chiave di ogni iniziativa di sviluppo, per la quale non mancherà una valutazione costante delle buone pratiche attuate e del rapporto costo beneficio conseguente». Recuperare, consolidare, riorganizzare, sviluppare, questa la ricetta imprenditoriale sul quale il Gruppo Paoletti intende puntare per «realizzare un obiettivo non nuovo alla propria dimensione che lo conferma, dal 1960 ad oggi, tra le realtà nazionali più emergenti e credibili nei settori Primario, Secondario e Terziario».

Conti in ordine Il presidente Marconi ricorda anche i dati di Bilancio: «L’esercizio al 31/12/2015, approvato dall’Assemblea dei soci il 12 luglio 2016 – rimarca – ha chiuso con un utile netto di € 1.416.975, in incremento rispetto all’esercizio precedente. Il Bilancio aziendale si caratterizza per la solidità economico-patrimoniale e per la prudenza con la quale è stato redatto con opportuni accantonamenti al Fondo rischi e al Fondo svalutazione crediti al fine di mettere in sicurezza i conti. Il bilancio ha registrato un netto miglioramento sia sul lato dell’attivo, grazie all’incasso di ca. 40 milioni di euro di crediti pregressi, sia sul lato del passivo, attraverso la riduzione dei debiti verso fornitori, banche ed erario. L’Azienda presenta un basso indebitamento con il sistema bancario sia a breve che a medio-lungo termine e anche la situazione finanziaria ha subito una netta inversione di tendenza rispetto all’esercizio precedente».