di Massimo Colonna

«Il bilancio 2015 chiude in attivo e consegniamo al sindaco una azienda definitivamente risanata e solida. Per quanto riguarda le assunzioni, noi abbiamo rispettato tutte le regole, anche se le delibere della giunta comunale sul caso sono due. Ma questo non è un problema nostro, anche se qualcuno dal consiglio comunale continua ad attaccarci a sproposito». Il Consiglio di amministrazione di Farmacia Terni rilancia su bilancio e assunzioni dopo le polemiche dei giorni scorsi, innescate dall’atto di indirizzo approvato dal consiglio comunale e presentato dal Valdimiro Orsini del Partito democratico e Luigi Bencivenga della lista civica di maggioranza Progetto Terni.

Il pool di esperti L’azienda del presidente Stefano Mustica ci tiene a pubblicare la propria posizione anche perché il clima rischia di diventare pesante. Dal tavolo del Cda, in cui siede anche l’avvocato Lorenzo Filippetti e l’altro consigliere Raquel Grifoni, arriva la notizia della creazione di «un pool di esperti per cercare di capire chi ha fatto uscire dall’interno notizie non fondate sul nostro conto». E poi in apertura le parole del presidente Mustica che avverte i giornalisti: «Questa conferenza è registrata in autotutela». Insomma c’è tensione. Poi si parte con i numeri.

Il bilancio «L’azienda Farmacia Terni (dopo la trasformazione in srl, ndr) annuncia che nel 2015 – ha spiegato il presidente – il consuntivo chiude con un utile di 26 mila euro, con un importante incremento del volume d’affari sia nella vendita di prodotti senza obbligo di ricetta sia per quelli del Servizio sanitario nazionale. Tali numeri sono la conseguenza di una serie di attività, in primis la cosiddetta ‘farmacia dei servizi’ che ha coinvolto, per la prima volta in Italia, in modo strutturato infermieri in farmacia».

Il nodo personale Poi l’analisi di Mustica passa al personale, la voce di spesa maggiore per l’azienda. «I costi si sono contenuti di 25 mila euro rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda le altre spese abbiamo registrato una spesa relativa a due contenziosi aperti in passato per un totale di 250 mila euro. Nonostante ciò, oggi presentiamo al sindaco una azienda ormai definitivamente risanata e solida». Poi si passa al capitolo assunzioni. «La giunta comunale ha prima deliberato la possibilità di assumere tramite la delibera uscita il 25 maggio scorso, dopo che la nostra azienda ha scritto tre lettere al Comune per far comprendere la necessità di ulteriore personale per poter arrivare agli obiettivi prefissati dal piano aziendale. Le quattro assunzioni le abbiamo registrate il 30 maggio. Poi è arrivata una seconda delibera (la numero 130 datata il primo giugno, ndr), in cui si spiega che le assunzioni potevano essere fatte solo per posizioni vacanti e dal giorno di pubblicazione di quell’atto in avanti».

Cosa cambia In sostanza la nuova delibera, in un passaggio molto tecnico, sembra dettare nuove regole per le assunzioni senza però annullare o chiedere conto di quelle concesse, ed effettuate, dalla delibera precedente di soli pochi giorni (25 maggio-primo giugno). «A livello normativo non ci sono dubbi che tutto sia in regola», spiega l’avvocato Filippetti. Ma in quello ‘scarto’ tra le due delibere ecco che ci si è infilata la politica, con l’atto di indirizzo incriminato finito in consiglio comunale. «Come mai la doppia delibera? Chiedete in Comune», spiega l’azienda. «Chi nell’aula del consiglio comunale – prosegue Filippetti – usa toni forti contro una azienda che ha invece sempre rispettato tutte le regole se ne dovrà assumere le responsabilità. Qualcuno avrà avuto notizie sulla nostra situazione ma prima di renderle pubbliche io credo sia necessario verificarle».

La lettera dei dipendenti Alla conferenza presenti anche i dipendenti dell’azienda, che hanno letto un comunicato stilato dopo l’ultima assemblea, datata 21 giugno. «Non ci riconosciamo nel quadro delineato in consiglio comunale da taluni consiglieri che, con le loro esternazioni, hanno svilito l’operato e la professionalità dei vari settori aziendali. Ribadiamo la nostra determinazione a proseguire sulla strada del rinnovamento e dello sviluppo. Non sono funzionali a questo scopo gli atteggiamenti e le manovre attuate da alcuni componenti della rappresentanza cittadina che dimostrano di non essere in grado di custodire il patrimonio loro affidato dalla maggioranza degli elettori».

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